Chicago PD 11 è finito con una stagione più breve del solito che ha visto l’addio di un altro dei personaggi principali: Hailey Upton (non è uno spoiler, si sa già da quest’estate che Tracy Spiridakos avrebbe abbandonato la serie per cercare fortuna altrove). Leggete qui se volete ricordarvi cosa è successo nel primo episodio.
Protagonisti assoluti di questi episodi sono stati Hailey e Voight, ma prima spendiamo due parole sugli altri che mi sono sembrati solo delle comparse relegate sullo sfondo.
Adam finalmente è tornato al lavoro, ne sentiva troppo la mancanza e senza si sarebbe sentito perso. Inoltre insieme a Kim lotta per la loro piccola famiglia, facendo quello che è necessario fare, anche se non sempre con metodi puliti. Si sposeranno forse, chi lo sa.
Dante Torres sembra più un criminale che un agente delle forze dell’ordine e infatti riesce ad andare perfettamente sotto copertura. Inizia una storia con una donna coinvolta in un caso… proprio come una volta ha fatto Jay, il suo mentore. La storia non è solo un’avventura, ma sono costretti a interromperla, sono un poliziotto e un’informatrice, nessuno la vedrebbe di buon occhio.
Kevin come al solito vince il premio del #maiunagioia, non si dà pace per un presunto errore in una rapina in cui è morto un uomo innocente. Il rimorso lo divora. Deve cercare di non affogare nel senso di colpa. Ci penserà Trudy a fargli aprire gli occhi e farlo lagnare di meno.
Adesso veniamo alla due superstar. Upton e Voight sono coinvolti in prima persona nel caso della trama orizzontale della stagione: un serial killer che prende una persona, la ferisce guardandola dissanguarsi e la costringe a chiamare qualcuno che ama per uccidere anche quella. Un vero sadico.
Hailey non ha per niente risolto i suoi problemi, non riesce proprio a superare il divorzio da Jay e soprattutto che sia andato via lasciandola lì. La detective fa corse estenuanti e si butta a capofitto nel lavoro per punirsi, non crede che valga la pena lottare per lei. È diventata un poliziotto per scappare dal padre violento e ubriacone e anche questa situazione le va stretta.
Chi le dà una grossa mano è Jo Petrovic, la profiler strana che beve per rilassarsi. Si aiutano a vicenda quando l’ansia e le preoccupazioni le stanno per travolgere.
Hank dal canto suo non riesce a uscire dal limbo della sua solitudine. Come trova qualcuno, puff sparisce. Come quando si imbatte in Noah, un ragazzo rapito e torturato dal serial killer. Voight lo accoglie in casa dato che i genitori lo avevano cacciato di casa perché gay, lo aiuta e lo supporta, gli ricorda troppo il figlio che gli manca da morire. Ma come al solito accade la tragedia che ferma tutto.
A prima vista è un lupo solitario, un’isola. Ma un’isola può mai sacrificarsi per chi ama? Certo che no, e infatti Hank lo fa. Per chi considera una figlia che a sua volta lo considera come un padre. Di chi sto parlando? Ma di Hailey, colei che considera la sua famiglia l’Intelligence, soprattutto il sergente che le dice chiaro e tondo che qualunque strada prenderà, per lei ci sarà sempre.
Bilancio finale di Chicago PD 11? Non mi è piaciuta molto. Bello sì questo bel rapporto che si è creato tra Hank e Hailey, ma l’uscita di scena di Upton è stata sterile senza l’addio al resto della squadra.
Alla prossima stagione.
Prediligo i fantasy e gli storici ma non disdegno ogni tanto zampettare tra thriller e polizieschi. Sono molto timida ma a volte non lo posso nascondere… gote rosse e occhi a cuoricino non mentono. Regalatemi una fontana che sgorga continuamente cioccolato e mi farete molto felice. Mi piacciono anche i libri e lo sport, ma odio gli zombie!