A distanza di due anni, tornano sul piccolo schermo le vicende di Lenù (Margherita Mazzucco) e Lila (Gaia Girace) amiche sin dall’infanzia, cresciute a Napoli negli anni ’50, fino ad arrivare ai nostri anni.
Le vediamo prima bambine, poi adolescenti, e infine adulte.
Una storia d’amicizia che si dipana per circa sessant’anni. Tratta dai romanzi di Elena Ferrante, che ha fatto de L’Amica Geniale il suo capolavoro.
Chi sono le due protagoniste?
Raffaella Cerullo detta Lila, è un personaggio forte. Dotata di una grande intelligenza, purtroppo la vita le metterà spesso i bastoni tra le ruote. Cocciuta e tenace, cercherà sempre di non farsi scoraggiare o cadere vittima di soprusi. Nonostante la sua caparbietà è un’anima tormentata, spesso nemica di sé stessa.
Elena Greco detta Lenù, è l’opposto di Lila. La differenza tra le due non sta solo nei tratti somatici. Lena è la voce narrante della storia, e attraverso i suoi occhi conosciamo questa lunga amicizia. Elena, a differenza dell’amica, è timida e la sua intelligenza è frutto di costanza e perseveranza.
Le due sono così diverse che a volte è difficile capire cosa le renda così unite. Gli anni passano, il mondo intorno a loro cambia, ma la loro amicizia resta immutata. Tutte le scelte di Elena la portano sempre a pensare alla sua Lila dal carattere indomabile.
L’Amica Geniale – storia di chi fugge e di chi resta
La terza stagione inizia da dove si era interrotta, con la presentazione del primo romanzo scritto da Elena, che rivede dopo diversi anni il suo amore d’infanzia Nino (se solo Lenù riuscisse a vedere davvero il ragazzo, i suoi sentimenti si scioglierebbero come neve al sole).
Sconcezze, è il primo episodio che ci parla di Elena, ora scrittrice di romanzi, ma in fondo ancora la ragazza timida e insicura di un tempo.
Sarà proprio il ritorno di Nino a farla vacillare. L’imminente matrimonio con Pietro, giovane colto, lontano dal mondo in cui è cresciuta, non la rende felice come dovrebbe.
Quell’amore giovanile mai sopito e che non è mai riuscita ad avere, è rimasto custodito nel suo cuore.
Oltre ai dubbi sentimentali, la giovane Greco deve fare i conti con le critiche al suo libro; per i “bigotti” del suo quartiere è solo una “zoccola” che scrive sconcezze audaci.
Nel secondo episodio, La Febbre rivediamo Lila. La donna condivide un appartamento con l’amico Enzo, lavora in una fabbrica di salumi e di notte studia informatica.
Le condizioni di lavoro insalubri e le molte ore di fatica portano il suo fisico allo stremo, debilitata farà chiamare la sua Lenù.
Le due donne si ritroveranno e Lila chiederà a Elena di prendersi cura del figlio Gennaro se dovesse succederle qualcosa.
Elena è riuscita a fuggire dalla miseria del rione, è laureata e ora è una scrittrice, Lila è rimasta nel quartiere, separata dal marito, deve crescere il figlio lavorando in una fabbrica in condizioni disperate.
Nonostante la vita sembri a favore della Greco, la donna continua a sentirsi infelice e in costante competizione con Lila che crede migliore di lei, nonostante le mani ferite e distrutte dal lavoro.
Per Elena ciò che conta non è il giudizio della famiglia o di tutti gli altri, lei desidera l’approvazione di Lila.
In questa terza stagione non vediamo solo la storia di Lila e Lenù ma iniziamo a vedere i tumulti e il caos dell’Italia degli anni ’70.
Il tema del conflitto di classe sarà centrale nei prossimi episodi, così come saranno importanti alcuni personaggi come: Pasquale, Nadia figlia della professoressa Galliani, Mariarosa sorella di Pietro e forse Silvia ragazza-madre legata a Nino.
Rivedere le due amiche ha spazzato subito i due anni di assenza dopo la seconda stagione, i primi episodi sono stati emozionanti, sicuramente la storia di Lila è quella che mi ha colpita di più… sono impaziente di vedere cosa succederà.
Avete presente il mondo gotico di Penny Dreadful? Preparatevi perché non avete visto niente. Lasciatevi trascinare dal mio elegante cinismo…ne vale la pena. Se da piccola desideravo ricevere il bacio del vero amore come le principesse, con gli anni il crime si impossessa di me e capisco che dare la caccia ai cattivi è più divertente del vissero felici e contenti. Nonostante ciò, resto sempre una romanticona, infatti amo i period-drama. Da sempre ho evitato le soap spagnole ma alle Dizi turche non sono riuscita a resistere