Ambizione è l’ultima serie turca appena sbarcata su Netflix, che dire, un successo!
Personalmente mi ha sorpreso in positivo, io, amante delle drammatiche, mirabolanti Dizi di questo paese, sono rimasta basita, in senso positivo, da questa miniserie di otto episodi che sembra distaccarsi completamente dal cliché dell’amore tormentato visto e stravisto.
Ci troviamo davanti a quella che rappresenta la storia attuale, uno scontro generazionale tra i quasi quarantenni di oggi e i ventenni.
Tra coloro che il posto di lavoro se lo sono sudato e quelli che attraverso i social pensano di raggiungere la cima dell’Olimpo con il minimo sforzo.
Uno spaccato attuale così vero e terribile che quasi diventa difficile decidere da che parte stare, immagino dipenda dal target di chi guarda.
Lale Kiran (Birce Akalay) è la conduttrice del programma televisivo “Dall’altra parte” al suo fianco il produttore Kenan (Ibrahim Celikkol) e l’amica di sempre, o così si presume, almeno inizialmente.
Tutto sembra scorrere tranquillamente o quasi; nonostante l’apparente facilità con cui il programma va in onda, dietro le quinte il lavoro non sembra mai avere fine, le notizie vanno verificate, cercate, controllate.
Per fare tutto ciò vengono presi dei giovani laureati come stagisti, arriviamo così ad Asli, ragazza molto carina, soprattutto intelligente e arrivista.
Fa parte della cosiddetta generazione Z, quella che pensa che un post su Instagram o un Twitter (tweet) mirato possano in qualche modo cambiare il mondo.
E da qui nasce tutta la storia: Lale diventa il suo bersaglio, vuole prendere il suo posto, vuole la sua vita, essere ammirata, omaggiata, si dice che emulare qualcuno sia la sublimazione dell’adorazione, beh, io direi più che questo è stalkeraggio bastardo.
Tutta la serie scorre con una voce narrante, una costante analogia tra leoni e uccelli, dove i primi sono quelli maestosi che rubano la scena, mentre i secondi nascosti tra gli alberi o dalle nuvole osservano, imparano e colpiscono senza essere visti.
I leoni identificati in quella che si può definire generazione X o Boomer in un linguaggio più attuale, nonostante l’età, è ancora quella che detiene il potere, quella che si è fatta il mazzo per raggiungere la posizione attuale. Detta in questo modo sembrerebbe che siano i bravi, quelli buoni, ma cambiano le generazioni, cambiano i metodi, non muta però il modo in cui si arriva che non sempre coincide con la correttezza.
Lale ha una vita invidiabile, reporter di fama internazionale, donna sposata con un uomo di successo, madre di due figlie e amore eterno di Kenan, il quale ormai friendzonato (davvero?) le resta accanto pronto a sorreggerla a ogni difficoltà.
E Asli, piccola dolce, cattivissima Asli, già nota ai social sotto un nickname che ora mi sfugge, non perde occasione per diffondere fake news che nel momento in cui vengono pubblicate, diventano reali e virali.
Ambizione è una serie che merita di essere vista, vissuta, ascoltata con attenzione, si potrebbe quasi considerare la risposta turca meno narcisista dell’americana “Il Diavolo veste Prada”.
Uno scorcio aberrante, per me che rientro nella cosiddetta generazione X, perché pensare che scorciatoie così subdole, contro ore di duro impegno possano scardinare i principi in cui ho, abbiamo, creduto e portare al successo incontrastato sia visivo che economico è terribile, e pone domande le cui risposte davvero spaventano.
Alla fine, quello che ti lascia questa serie a parte la bellezza indiscussa di Ibo, e la chimica soverchiante tra i protagonisti è terrificante, per noi, per quelli che hanno lottato per raggiungere obiettivi che ai ragazzi di oggi sembrano venire in modo così naturale, alla velocità di un click.
Ma è anche confortante, è vero, ci battono con poco, ma perdono moltissimo, mancano di moralità, di impegno, di voglia di imparare, di emergere con le proprie forze.
Comunque, resta un interrogativo davvero importante; se fossimo nati oggi, con quello che sappiamo, noi avremmo avuto il mondo in mano, mentre i ragazzi di oggi danno così tutto per scontato, basta apparire per essere.
Triste e… lo dico anche con un po’ d’invidia, perché diciamolo, nonostante i mezzi discutibili chi non vorrebbe avere un conto in banca a sei zeri con il minimo sforzo?
Ambizione è una serie ben scritta, dialoghi perfetti, protagonisti calati perfettamente nei loro ruoli, decisamente otto episodi sono stati davvero pochi.
Speriamo in una seconda stagione, ci meritiamo davvero di sapere cosa accadrà dopo, cosa succede quando l’uccello cala sul leone e riesce a vincere? È una vittoria vera, permanente? O solo un effimero punto portato a casa per caso?
Per tutti quelli che al momento non sono sicuri su quale direzione intraprendere, o non sono certi di continuare a percorrere la strada oramai consolidata e confortante, Ambizione è la serie che fa per voi, riesce a mettere tutto in discussione, a farti porre quelle domande scomode che forse non ti saresti mai fatt*
Che dire di me? Amo più le serie TV dei film, perché? I film durano pochi minuti, i telefilm ti danno la possibilità di conoscere i personaggi fino a considerarli amici. Sono impacciata, sfigata e decisamente il mio angelo custode è partito per Bora Bora e lì è rimasto. Mi piacciono quasi tutti i generi, ultimamente ho scoperto che la Turchia è la terra dei sogni, ma... il primo amore restano gli States. Comunque, nel dubbio, il mio gatto da ottimi consigli su cosa guardare oppure no, animale saggio!