Da qualche anno ormai mi diletto a guardare le serie turche, non tutte, qualcuna qua e là, ma ho sempre sentito parlare di una in particolare, che viene addirittura definita LA SERIE, Kara Sevda appunto.
Dopo aver pianto come una scema sulle altre, questa proprio l’avevo scansata come la peste, ma visto che il caldo non è una tortura sufficiente ho premuto play al primo episodio… ed è stata la fine, più di settanta puntate da due ore e spicci.
La trama di Kara Sevda è abbastanza semplice, Nihan e Kemal sono due studenti che si conoscono per caso, quegli incontri che ti restano impressi ma che finiscono lì, nessuno dei due però riesce a scordarsi dell’altro e destino vuole che l’occasione per rivedersi arrivi a breve. Eh… l’amour!
Così inizia la loro storia, non è chiara la durata, ma dai vari flashback successivi sembra sia stata abbastanza lunga da arrivare all’anello con relativa proposta, tutto bellissimo, fino al momento in cui lei pronuncia le due lettere tanto attese… NO.
Le spiegazioni che rifila sono talmente improbabili che qualsiasi idiota mono neurone avrebbe capito che stava mentendo, ma si sa l’amore annebbia la mente e Kemal le crede. Le crede a tal punto da decidere di partire per sempre. Essendo lui studente in ingegneria mineraria, si reca a lavorare in miniera per tale Akki Bay.
Intanto lei che fa? Si sposa in fretta e furia con Emir, uno stronzo fotonico.
Kemal durante un crollo riesce a salvare tutti i minatori presenti e per ultimo, ma non di importanza, proprio il suo capo che, per ringraziarlo, non si limita a mandargli un cesto di frutta o un aumento, no, troppo facile, così, dal nulla, lo fa socio della compagnia. Ergo da umile figlio di un barbiere (chi non ha pensato al barbiere Nedcet mente) si ritrova pieno di soldi, non solo, si trasforma per magia da comune operaio in un manager con uno schiocco di dita o forse è bastata una carta platino.
Per accaparrarsi un appalto, Akki invia a Istanbul il suo neosocio e da qui inizia il delirio.
Intanto facciamo la conoscenza della famiglia Soydere composta da mamma, papà, sorella e fratello, insomma Kemal è quello intelligente, si vede subito.
Alla prima riunione di questo infausto appalto le scintille tra l’ex fidanzato e l’attuale marito di Nihan non tardano a scoppiare. I due si odiano a primo sguardo, chissà perché, non solo, un po’ come tra Voldemort ed Harry Potter per una specie di profezia che si autoavvera divengono velocemente nemici mortali.
Ammetto che Emir è il Villain per eccellenza, credibile e incredibile nella sua cattiveria condita da un’intelligenza non indifferente.
Il perno di tutto però resta Nihan, perché lo ha sposato quando è palese che non lo ama? Beh, direi che è accaduto per merito della sua famiglia, delle personcine adorabili.
Ozan, fratello gemello della nostra ragazza contesa, si è messo in un brutto guaio, dal quale solo Emir è stato in grado di farlo uscire, ma a un prezzo altissimo, lei, come sua sposa, per sempre.
I suoi genitori sono pazzeschi, il padre Onder perennemente dispiaciuto per la sorte della figlia, si preoccupa comunque di più di aver salvato la società di famiglia, la madre Vildan invece è chiaramente più propensa a proteggere il povero Ozan e vive in un mondo tutto suo dove, secondo lei, la sua bambina è felice e appagata. Bah, ok. Il fatto che il matrimonio dopo tutti questi anni non sia stato consumato dovrebbe essere indicativo, ma tant’è…
A grandi linee la storia è questa, Kemal ha capito che la sua amata vive sotto ricatto ed è più che mai deciso a salvarla, lei di contro non vuole, perché è terrorizzata per la sorte del gemello. In tutto ciò, spunta Leyla, sorella di Vildan e zia di Nihan, nonché una seconda madre per Kemal. Ovviamente tutti questi legami emergono a poco a poco.
Emir, spalleggiato dal padre, dà sfoggio di una cattiveria assurda contro chiunque e tenta in tutti i modi di allontanare il suo rivale. Quest’ultimo non ha scelta che mettersi in affari con un delinquente locale che sembra avere le mani in pasta un po’ ovunque, ma è anche profondamente rispettoso della legge, quindi il tipo, Zehir, alla fine è un cattivo solo di facciata e comunque utile per risolvere qualsiasi situazione si presenti.
Questo è l’incipit di una storia infinita, mai titolo fu più azzeccato, Kara Sevda, che vedrà i nostri sfortunati amanti combattere giorno dopo giorno per riuscire a stare insieme, il loro amore darà anche un bellissimo frutto di nome Deniz, ma niente sarà facile. Emir non si arrende un po’ perché è pazzo, un po’ perché è ossessionato e fondamentalmente non ama perdere niente che consideri suo.
Tra parenti traditori (di Kemal), genitori idioti (di Nihan) e soggetti che per motivi illogici si mettono in mezzo la trama va davvero per le lunghe, fino ad arrivare al tanto agognato happy ending, ah no, mi sono confusa, siamo in Turchia 😉 un finale seppur dolce amaro c’è.
A questo punto direte, allora avevano tutti ragione, è LA SERIE. No, è la storia più assurda che abbia mai visto e sono arrivata alla fine con moltissima fatica. Volete sapere perché? Ok, ve lo spiego.
Il motivo per cui Emir riesce a tenere sotto scacco un’intera famiglia è veramente stupido, lui è il cattivo ok, l’abbiamo capito dopo i primi dieci episodi, figurati dopo venti, verso i venticinque ti sei talmente rotto le palle di assistere sempre alle stesse dinamiche che non capisci perché stai continuando, personalmente per curiosità, dovevo assolutamente capire cosa avesse Kara Sevda in più delle altre.
Uno dei comportamenti più assurdi che va avanti fino a metà serie è quello di Vildan, la signora ha praticamente rubato il marito alla sorella, che li ha beccati insieme nel giorno del suo matrimonio, dovrebbe essere felice, no? No, per motivi incomprensibili è incazzata con Onder, con la sorella e il mondo intero tutto per questo episodio. Ok, bipolarismo e dove trovarlo!
Nihan si è sacrificata per un fratello che se ne è sempre infischiato di lei, non solo l’ha incastrata in un matrimonio senza amore, in cui viene continuamente vessata dal marito folle, ma non contento continua a distruggerle la vita, per esempio sposando Zeynep che guarda caso è la sorella di Kemal, questo di fatto sfascia la famiglia Soydere, che, essendo estremamente tradizionalista, non accetta l’accaduto.
Figurarsi poi quando si scopre che a Zeynep di Ozan non interessava una mazza, Emir era il suo obiettivo, direi colpito, affondato no, uno come lui resta sempre in piedi.
Anche il fratello del nostro eroe si va a impantanare con Emir e la cosa non finirà bene.
Insomma, Kemal ha una famiglia del cavolo, con genitori che con la scusa delle tradizioni sono di una cattiveria unica e in tutto questo riesce a passare solo pochi momenti rubati con la sua amata. La vita è bella!
Potrei continuare altre tre ore, ma mi sono già stancata, nonostante le trame di Emir e le risposte colpo su colpo da parte di Kemal, finalmente lui e Nihan si sposano, vivono felici e contenti per circa venti minuti e poi… dopo settanta e passa puntate finisce tutto a tarallucci e vino, no, finisce tutto nelle tasche di Taffo, eviterò di spoilerare chi tra i millemila personaggi allieterà le loro tasche.
Consiglio Kara Sevda? Assolutamente no, ripeto è la storia più inverosimile e idiota che abbia visto, bastavano circa dieci episodi, così tanti che mettono in atto sempre le stesse dinamiche stancano. Capisco però che a molti sia piaciuta, quello che non si può negare agli sceneggiatori turchi è che sono bravissimi a creare scene in cui l’hype raggiunge vette altissime e le musiche che accompagnano certi momenti sono davvero azzeccate, ma non si salva una serie così lunga per qualche momento romantico.
No, decisamente ho sprecato tanto, troppo tempo e lacrime che non aveva senso versare.
Nel caso vi abbia incuriosito vi lascio il trailer:
Che dire di me? Amo più le serie TV dei film, perché? I film durano pochi minuti, i telefilm ti danno la possibilità di conoscere i personaggi fino a considerarli amici. Sono impacciata, sfigata e decisamente il mio angelo custode è partito per Bora Bora e lì è rimasto. Mi piacciono quasi tutti i generi, ultimamente ho scoperto che la Turchia è la terra dei sogni, ma... il primo amore restano gli States. Comunque, nel dubbio, il mio gatto da ottimi consigli su cosa guardare oppure no, animale saggio!