The Boys 4: È tornata la serie di Eric Kripke su Prime Video, basata sull’omonimo fumetto di Garth Ennis e Darick Robertson.
Inutile girarci attorno, The Boys si è fatto conoscere a suon di parolacce, morti violente e la sua irriverente vena satirica.
La prima stagione ci ha mostrato un mondo alternativo dove una parte degli uomini e delle donne che lo popolano sono “benedetti” da poteri più o meno dignitosi, ma solo sette di loro sono al comando, supereroi corrotti che più grigi non si può, ai quali importa più dei loro diritti e della loro immagine pubblica che fare del bene. Il leader è Patriota (Anthony Starr), il più forte tra loro ma anche il più sorvegliato soprattutto dalla Vought America, che tenta di contenerlo.
A combattere i super c’è un gruppo mal assortito di personaggi chiamato i Boys, capitanato da Billy Butcher (Karl Urban), che ha un conto personale in sospeso proprio con Patriota e il cui unico scopo è vendicarsi.
Questo paese è corrotto in modo irreparabile. Dobbiamo salvarlo. Noi, dobbiamo salvare l’America. Dobbiamo salvare il mondo per i nostri figli.
Sono qui per chiedervi di fare la vostra parte… Ora, non sarà facile. Dovremo fare delle cose orribili, alcune cose violente, spietate, persino crudeli per il bene superiore.
È una guerra.
Non sarete più delle celebrità venerate, ma sarete invece delle divinità colleriche. E quando arriverà il momento, risponderete alla chiamata.
È proprio questa lotta tra i Sette e i Boys a muovere le prime tre stagioni della serie creata da Kripke, non mancano azione, romance varie, momenti irriverenti e scene in cui il gore la fa da padrone. Tutto sapientemente bilanciato, almeno fino a ora. Infatti come succede spesso, dopo tanto clamore e tempo, la novità scema e lascia spazio al vuoto.
The Boys 4 può essere considerato un mega filler, in attesa della quinta e ultima stagione che a quanto pare finirà con un cliffhanger. Dovremo aspettare il film per conoscere la conclusione della storia.
L’eterna battaglia tra i “ragazzi” e i super lascia spazio a interi episodi più intimistici e privati sui personaggi che più amiamo, ma che a mio avviso non reggono il confronto con ciò che abbiamo visto in precedenza. Tutti entrano in crisi, non sanno più chi sono o si trasformano in qualcos’altro.
Ci sono buchi di trama, momenti che accadono senza una logica, neanche la presenza del tanto atteso Jeffrey D. Morgan riesce a sollevare la situazione, nonostante il tanto prevedibile colpo di scena che lo riguarda. È stato sfruttato nel peggior dei modi, su otto episodi abbiamo l’onore di vederlo per un tempo ragionevole solo nelle ultime due puntate. Ho il terrore di scoprire cosa verrà fatto a Jared Padalecki nella prossima stagione. Il trio di Supernatural tornerà infatti sotto la regia di Kripke.
I nuovi super, chiamati da Patriota per coprire i posti liberi nei Sette, sono anonimi, non hanno un pelo del carisma di Stormfront o del vero Black Noir. Sorella Sage è quella che dovrebbe avere quel di più, ma non convince; Firecracker strizza tanto l’occhio a Madelyn Stillwell. Vogliamo poi parlare di Tek Knight? Meglio di no, è sicuramente peggio di Sage e anche ai fini di trama resta un grosso punto interrogativo. Bene, invece, il duo Ashley – A-Train che ci regala un bel po’ di divertimento.
Discutibili i Boys: Frenchie, Kimiko e LM che, non solo perdono terreno rispetto agli altri, ma sembrano quasi aver esaurito il loro potenziale.
I momenti davvero iconici di The Boys 4 sono pochi e sinceramente non bastano a rendere questa stagione all’altezza delle precedenti. Non è bocciata, ma sicuramente non è tra le preferite.
Avete presente quando inizia a piacervi un personaggio e dopo cinque minuti muore o quando alla fine di una serie che vi è piaciuta tanto ne annunciano la cancellazione? Ecco, quello è il mio mai una gioia personale. Ho un talento naturale nel trovare le brutture più indicibili da guardare e dopo averlo fatto mi consolo divorando patatine e horror.