Griselda è una miniserie approdata su Netflix il 25 gennaio 2024.
Protagonista ne è Sofía Vergara che ha preso parte anche alla produzione.
La fiction narra la scalata criminale di Griselda Blanco Restrepo, nota anche con gli appellativi La Madrina e La Regina della Droga.
È stata soprannominata anche Vedova Nera, perché ha ucciso o fatto uccidere tutti e tre i suoi mariti.
È stata responsabile di centinaia di omicidi nel corso degli anni ’70 e ’80.
All’apice della sua attività criminale, il suo patrimonio arrivò a toccare i due miliardi di dollari.
Let’s stream the trailer.
“L’unico uomo del quale abbia mai avuto paura nella vita… era una donna! Si chiama Griselda Blanco.” (Pablo Escobar)
Le donne sono capaci di costruire qualunque cosa anche meglio di certi uomini.
Purtroppo, ciò succede anche in negativo e Griselda Blanco ne è la prova vivente…
Ex prostituta, uccide il marito per questioni d’affari… e perché lui l’aveva costretta ad andare a letto col fratello per pagare i suoi debiti.
Ruba un panetto di cocaina e si trasferisce a Miami alloggiando inzialmente dalla sorella che ha una piccola agenzia di viaggi che non naviga in acque troppo serene.
È proprio questa attività che le dà l’intuizione geniale da cui poi innalzerà un vero e proprio impero del narcotraffico.
Ingaggiando le “donne di vita” con cui ha lavorato in passato, organizza il trasporto della droga dalla Colombia agli States.
Per tante ragazze che hanno passato buona parte della propria misera esistenza a vendere il corpo a bavosi della peggior specie, la Blanco rappresenta una possibilità di riscatto … e di ricchezza.
Nasce ufficialmente La Madrina!
Griselda è un prodotto discreto.
Possiede una narrazione concitata che appassiona lo spettatore fin dai primi minuti.
Ha però purtroppo un grosso difetto: cerca di far passare la protagonista come una specie di benefattrice.
Insomma, parliamo di una donna che ha fatto affari con la droga, facendo fuori tutti gli altri Narcos che le mettevano i bastoni tra le ruote.
Non solo…
Vi racconto un piccolo aneddoto che – forse – non sapete.
All’età di 11 anni, con un gruppo di amici, rapì un ragazzo di 10 figlio di una ricca famiglia.
Chiese un riscatto, ma quando fu chiaro che la famiglia non era disposta a pagare, la piccola boss sparò al malcapitato.
Fu il primo atroce delitto di una lunga serie.
Si stima che abbia commissionato circa 240 omicidi… tra cui quello di Johnny Castro figlio di due anni di Jesus “Chucho” Castro, luogotenente della Blanco.
Motivo? Il piccolo aveva “mancato di rispetto” a suo figlio.
Ironia della sorte, venne uccisa da un motociclista con il metodo che aveva messo a punto proprio lei.
Insomma, parliamoci chiaro, ci troviamo di fronte a un rifiuto umano.
Mica una mecenate!
Comunque, questa “piccola” scivolata non toglie del tutto bontà alla miniserie.
Ci sono molti personaggi che ruotano intorno alla Blanco.
Purtroppo, sembrano figure di poco conto nonostante alcune – per esempio Rivi – siano state molto vicine alla donna nella vita reale.
L’ambientazione è generalmente un pò spenta e non riserva grandi emozioni, nemmeno nelle scene che si svolgono sulle belle spiagge di Miami.
Sofìa Vergara è molto brava anche se fornisce un’interpretazione troppo umana della famigerata criminale.
Tanti momenti in cui la protagonista sembra farsi cogliere dai sensi di colpa o dal moralismo cristiano sono televisivamente molto teneri da vedere.
Peccato che siano lontani anni luce dalla verità.
Amo viaggiare nella bipolarità di horror e thriller e vi accompagnerò in un tour internazionale … da PAURA! Ogni tanto mi immergo in un fresco bagno di trash grazie alle serie turche. Cercate di capirmi… un po’ di refrigerio serve a tutti. A colazione niente dolci, meglio un toast … e non menzionate il Natale… il Grinch che è in me inizia a dibattersi come uno scarafaggio colpito dal Baygon