La sentite questa puzza? I morti finalmente sono tornati!
Prima però dobbiamo cercare di ricordarci dove avevamo lasciato i nostri amici del team Family, e credetemi, non è cosa da poco.
Daryl si era infiltrato tra i mietitori ingannando Leah (che fa rima con Bleah), poi aveva permesso a Maggie e Negan di entrare a Meridian alla vecchia maniera: mascherati da vaganti in mezzo a un’orda.
Mamma mia l’emozione, quanti dolcissimi ricordi!
Gabriel, mea culpa, non me lo ricordo come ci è arrivato, quindi mi fingo morta e barcollo fino al prossimo personaggio, ossia il povero Alden che, gravemente ferito, era stato lasciato indietro, in un edificio abbandonato, nella speranza di poter tornare poi a soccorrerlo.
Elijah era prigioniero dei mietitori.
A casina casetta piove che Dio la manda, crollano pezzi di recinzione, tira vento e prende fuoco il mulino.
Una quantità inusitata di vaganti ha invaso Alexandria e sta entrando nelle case, mentre gli abitanti cercano disperatamente di salvare il salvabile; Carol, Aaron e Jerry cercano di domare l’incendio, Judith e Gracie sono rimaste bloccate in un seminterrato che si sta allagando, Lidya e Rosita mandano gente in soffitta e boh, tutti corrono in giro come formiche che stanno per morire malissimo.
Il terzo gruppo, composto da Ezekiel, Yumiko, Eugene e Princess, si trova al Commonwealth e cerca di venire a capo di questa stranissima pseudo nazione.
Ora che ci siamo messi in pari, veniamo a quello che credo sia stato il miglior episodio della stagione.
Dopo aver ucciso Pope, Leah incolpa Daryl e manda tutti i suoi soldati (che però sono tipo cinque, quindi enfasi zero) a cercare lui e gli altri del gruppo. Dopo un iniziale momento di confusione, mi torna alla mente che Maggie ha vissuto un periodo a Meridian e per questo è in grado di orientarsi senza difficoltà; la caccia che coinvolge i nostri è caotica, angosciante, ma ha un suo straordinario epilogo.
È Gabriel a cambiare le sorti del conflitto, dando prova di non essere più l’uomo insicuro che abbiamo conosciuto dopo Terminus.
Nel frattempo, ad Alexandria, i cittadini fanno di tutto per salvare sé stessi e l’insediamento: è qui che rischiamo più volte di perdere personaggi che ci stanno a cuore, in una serie di eventi a dir poco terrificanti.
Come se non bastasse, dopo averci tenuti con gli occhi sgranati per ogni singolo minuto, l’episodio si conclude con un salto temporale e, beh, qualcosa che nessuno avrebbe mai creduto possibile.
Finalmente l’arco narrativo dei Mietitori si è concluso e ho trovato davvero interessante lo scambio tra Gabriel e il loro sacerdote: al di là del discorso teologico (Dio mi parla, con te non parla più), si intravede finalmente una delle più pressanti domande relative al mondo di The Walking Dead.
Perché ci derubiamo e uccidiamo l’un l’altro? Che senso aveva per i soldati massacrare la gente di Meridian e insediarsi lì al loro posto?
Sicuramente ha creato una trama, ma non lo rende plausibile e si vede che era un plot nato male fin dall’inizio, aggiunto solo per allungare la “trionfante” stagione finale.
Altra cosa molto importante è lo scambio tra Maggie e Negan: lei ha seguito il suo consiglio, e a mio avviso ha fatto davvero bene. Pochi episodi fa lei gli aveva chiesto se si fosse mai pentito di aver ucciso Glenn e Abraham, e la sua risposta era stata che il suo unico rimpianto era di non aver ucciso tutti, perché in quel caso non sarebbero andati a cercarlo e lui sarebbe ancora al top.
Quando arriva il momento di lasciar andare i Mietitori sopravvissuti, Maggie gli domanda se deve davvero lasciarli andare via così e la loro intesa è straordinaria: tu sai come la penso.
Se vogliamo trovare un difetto, forse è proprio questo: gli attori non si odiano come dovrebbero. Recitano la loro parte, ma Lauren Cohan si sforza troppo per mostrarci quanto Maggie disprezza Negan e tutto diventa artificioso.
Lo so, è impossibile odiare Jeffrey Dean Morgan, ma almeno provaci!
Mi prendo un minuto per parlare dell’evoluzione del caro Daryl.
In chiusura dell’episodio lo vediamo in una veste completamente nuova, contrapposto a qualcuno che non ci saremmo aspettati, però, per quanto possa sembrare strano, ha perfettamente senso.
Per anni è stato la mano degli altri, su tutte la volta in cui Maggie gli ha fatto uccidere Gregory, ma in realtà lui ha sempre aiutato tutte le persone che ha incontrato, soprattutto quando era da solo.
Il fatto che abbia scelto una determinata fazione ci fa capire che lui ha sempre e solo cercato dialogo e pace, mai conflitto, soprattutto ora che è a tutti gli effetti Uncle Daryl.
Adesso che si prende cura dei figli dei dispersi Rick e Michonne, lui è concentrato unicamente sul loro benessere e sul dare loro una vita prospera e serena, anche se questo può metterlo contro, per l’appunto, qualcuno che gli è sempre stato amico.
La gioia che esprime nel ritrovare Connie e Kelly, lo sguardo tenero rivolto a Carol, ci ricordano quanto il cacciatore sia stanco di combattere.
Questo episodio di The Walking Dead, il nono dell’undicesima stagione, sarà disponibile su Disney Plus a partire dal 21 febbraio.
Il mio biglietto da visita sono grandi occhi cerulei e un sorriso affettuoso, caratteristiche perfette per mascherare umorismo triviale e un sarcasmo che altrimenti mi metterebbe in guai seri.
Mi piacciono i dinosauri, gli zombie e il formaggio; sono sempre alla ricerca di qualcosa di nuovo, ma adoro anche rivedere i classici della mia infanzia.
E il formaggio.