Il Tatuatore di Auschwitz è una miniserie, disponibile su Sky e sulla piattaforma streaming Now dal 10 maggio, tratta dall’omonimo romanzo basato sulle memorie di Lali Sokolov che nel 1942 venne deportato nel campo di concentramento di Auschwitz.
Ormai anziano Lali decise di raccontare la sua storia all’aspirante scrittrice Heather Morris, che lo ascoltò per molto tempo e, solo dopo undici anni riuscì a trovare un editore che pubblicasse il libro, che fece conoscere al mondo la sua storia.
Il Tatuatore di Auschwitz non ci mostra solo le atrocità perpetrate dalle SS nel campo di concentramento, ma ci svela la nascita di un amore profondo e duraturo tra un uomo e una donna.
La miniserie si divide tra il presente che vede un anziano Lali raccontare le atrocità subite a Heather e il passato che ci porta negli orrori ad Auschwitz dove volti e nomi si mescolano tra chi riuscirà a sopravvivere e chi purtroppo perderà la vita.
Lali riesce a diventare uno dei tatuatori del campo di concentramento, e un giorno conoscerà l’ebrea Gita, uno sguardo porterà ai due giovani la speranza di un amore inaspettato che riuscirà a farli sopravvivere per poi ritrovarsi alla fine della guerra.
Sembra strano, quasi impossibile credere che due persone possano innamorarsi ad Auschwitz, eppure Lali e Gita riusciranno a trovarsi in mezzo a tanto orrore.
Jonah Hauer-King, il principe Eric de La Sirenetta, che interpreta Lali da giovane, risulta meno convincente rispetto al resto del cast, troppo inespressivo per mostrare un giovane uomo che ogni giorno vive con la morte al suo fianco. Meravigliosa invece l’interpretazione di Anna Prochniak che ci regala una Gita forte e piena di speranza che nonostante la paura aiuterà una donna incinta a nascondersi nel campo.
La storia d’amore non ci fa mai dimenticare dove questa è nata, non ci vengono risparmiate atrocità come corpi ammassati gli uni sugli altri, uccisioni senza motivo, gente spogliata del proprio nome che riceve un numero da tatuare sul braccio… nonostante la brutalità molti sono i gesti tra i deportati che ci mostrano che la bontà non muore mai.
Il Tatuatore di Auschwitz è una serie cruda che ci rammenta come i capricci e le malvagità umane hanno portato alla morte milioni di persone che avevano come unica “colpa” quella di essere visti come “indesiderati”.
“Sei milioni di Ebrei furono uccisi durante l’Olocausto, un milione dei quali morì a KL Auschwitz.
La maggior parte fu uccisa nelle camere a gas subito dopo la selezione all’arrivo.
Auschwitz era il più grande campo di concentramento della Germania nazista e il più grande centro per lo sterminio degli Ebrei.
Circa 8.200 membri del personale delle SS servirono ad Auschwitz, solo il dieci percento, circa, fu portato in giudizio.
Tra il 1940 e il 1945, la Germania nazista deportò almeno 1.3 milioni di persone ad Auschwitz.
1.100.000 Ebrei
140.000 Polacchi
23.000 Rom
15.000 Prigionieri di guerra sovietici
25.000 altre nazionalità/ etnie/ gruppi
232.000 dei deportati erano bambini, dei quali solo 700 furono liberati il 27 gennaio 1945.
1.1 milione delle persone deportate furono uccise ad Auschwitz”.
Fonte: Memoriale e Museo di Auschwitz – Birkenau.
Avete presente il mondo gotico di Penny Dreadful? Preparatevi perché non avete visto niente. Lasciatevi trascinare dal mio elegante cinismo…ne vale la pena. Se da piccola desideravo ricevere il bacio del vero amore come le principesse, con gli anni il crime si impossessa di me e capisco che dare la caccia ai cattivi è più divertente del vissero felici e contenti. Nonostante ciò, resto sempre una romanticona, infatti amo i period-drama. Da sempre ho evitato le soap spagnole ma alle Dizi turche non sono riuscita a resistere