L’11 aprile è arrivata su Paramount+ la serie che ha ottenuto un gran successo in Corea, stiamo parlando di Yonder.
Per me kdrama è diventato sinonimo di lacrime a profusione, probabilmente sono io tanto sfortunata da beccare storie struggenti, ma devo essere sincera Yonder già dalla trama non emana tutte queste happy vibes. Ambientata in un futuro non troppo lontano, parla di Kim Jae Hyun (Shin Ha-kyun) che perde la moglie Cha Yi Hoo (Han Jin-min) a causa di un cancro terminale, neanche dieci minuti del primo episodio e bisogna ricorrere a una vagonata di kleenex, siete avvertiti!
Cha Yi Hoo prima di ricorrere all’eutanasia contatta un’associazione, la By n By, che si occupa di prelevare i suoi ricordi e caricarli in una realtà virtuale dove il marito potrà andare e passare del tempo con “lei”.
La serie è di 6 episodi da mezz’ora, un film lungo in pratica. Inutile commentare la fotografia, il comparto musicale perché sono encomiabili, c’è poco da fare l’attenzione ai dettagli dei coreani è straordinaria. Non per niente ci regalano spesso dei gioiellini da bingare senza esitazione. Shin Ha-kyun è eccezionale, la sua interpretazione ha oscurato tutte le altre, non sono riuscita a togliergli gli occhi di dosso, davvero bravo.
Devo ammettere che per vederlo ci vuole una insana dose di masochismo perché bisogna davvero essere dell’umore giusto per gustarla appieno.
Yonder è bella quanto crudele. La storia di Kim Jae Hyun e Cha Yi Hoo fa molto riflettere, affronta temi come la morte, l’importanza dei ricordi, l’incapacità di lasciar andare la persona amata e spinge a chiedersi fin dove si è disposti ad arrivare pur di non dimenticare.
Avete presente quando inizia a piacervi un personaggio e dopo cinque minuti muore o quando alla fine di una serie che vi è piaciuta tanto ne annunciano la cancellazione? Ecco, quello è il mio mai una gioia personale. Ho un talento naturale nel trovare le brutture più indicibili da guardare e dopo averlo fatto mi consolo divorando patatine e horror.