Per la nuova inconcludente rubrica “Jason Statham e i suoi strani lavori interinali”, vi presento Wrath of a Man, ossia il milionesimo film su un uomo troppo qualificato che si deve vendicare di qualcuno.
Pelatino sexy interpreta H, chiamato così probabilmente perché trovargli un nome come Giovanni o Piergiorgio era troppa fatica, un tizio random che si fa assumere da un’agenzia di portavalori di Los Angeles che a quanto pare viene rapinata ogni ventisette minuti. Lì tutti sono armati di mitra e pistoloni, e nonostante ciò sono delle vere pippe quando si tratta di non farsi derubare.

H ovviamente al momento della valutazione fa solo il 70% del risultato, in modo da non insospettire i colleghi, ma alla prima rapina tira fuori le sue capacità da ninja-seal-commando-vigile urbano e sbaraglia gli aggressori, facendo annusare a tutti che non la racconta giusta.
Perché Jason Statham è troppo (mettere enfasi) forte.
Il nostro protagonista cerca il basista della banda all’interno dell’agenzia, e per farlo utilizza tutta la sua bravura nei rapporti umani: tiene il muso, borbotta e risponde male a tutti. Non so voi, ma a me non sembra una tattica vincente.
La regia di Guy Richie è agghiacciante, racconta la storia di H saltando di palo in frasca, concentrando gli approfondimenti sulle stupidaggini senza dare spazio ai particolari più interessanti; a metà film si scopre la vera identità del personaggio di Statham e si può distintamente udire un rotolamento di palle a livello planetario per l’idiozia del plot.

È tutto rapido, aggressivo, muscoloso; frasi da filmaccio di serie B si sprecano, dal già citato “È troppo qualificato per questo lavoro” a Andy Garcia che se ne esce con “Lascia che il pittore dipinga” mentre i suoi sottoposti lo guardano giustamente basiti da questa uscita priva di logica. C’è un tizio che spara a tutti e tu la metti così? Non stai bene!
Wrath of a Man è un film che cerca in ogni modo di mascherare una trama incompleta mettendo la faccia del suo protagonista dappertutto, ma senza esagerare; per non far sfigurare Statham, tutti gli altri vengono tenuti un passo indietro, Garcia per primo. Dividere la pellicola in capitoli dai titoli criptici, in stile Tarantino, non aiuta a prenderla sul serio.
Fortunatamente H parla poco, standosene coi suoi strani cardigan a spiare, uccidere e borbottare la maggior parte del tempo.
Questa rumorosa e leggermente godibile patacca è disponibile da pochi giorni su Amazon Prime, visto che in Italia ha saltato la proiezione in sala avvenuta invece a maggio negli Stati Uniti.

Il mio biglietto da visita sono grandi occhi cerulei e un sorriso affettuoso, caratteristiche perfette per mascherare umorismo triviale e un sarcasmo che altrimenti mi metterebbe in guai seri.
Mi piacciono i dinosauri, gli zombie e il formaggio; sono sempre alla ricerca di qualcosa di nuovo, ma adoro anche rivedere i classici della mia infanzia.
E il formaggio.