Sapere che Supernatural sarebbe finito con la quindicesima stagione era già un trauma, ma vedere che di tutti i possibili spinoff la rete ha deciso di produrre proprio The Winchesters, beh, è davvero una pugnalata violenta in mezzo agli occhi.
Inizio col dire che, per me, John e Mary Winchester erano perfetti così, col loro amarsi al di là del tempo e dello spazio, coi loro caratteri così difficili: non serviva una backstory. Non c’era bisogno di sapere come si sono conosciuti o come sono diventati due cacciatori così temuti, né era necessario contaminare la loro forza con un mezzo teen drama sconclusionato e melenso.
Gli easter eggs non bastano.
Saving people, hunting things. Driver picks the music. Dad’s on a hunting trip.
Sarebbe bello dire che sono piacevoli riferimenti a Supernatural, ma io li ho visti come un modo per far parlare di un pilot che da solo non vale assolutamente nulla.
Veniamo alla trama: John torna dal Vietnam e incontra Mary davanti al cinema (Mattatoio numero 5, altro riferimento alla serie originaria), parlano delle liquirizie (riferimento per i fan numero due) e poco dopo si trovano di nuovo, per caso, solo che lei è diventata improvvisamente Buffy, e qui vi posso giurare, da fan numero uno della cacciatrice, che la coreografia del combattimento è sua. Pim pum pam mio padre è sparito ah ma guarda pure il mio andiamo a controllare lì.
Scoprono cose degli uomini di lettere che credevo fossero stati sterminati negli anni ‘20, seguono una serie di piste e avanti con la solita caccia, solo che stavolta i protagonisti non hanno il minimo fascino. La situazione migliora quando smettono di essere un duo e scatta il momento scooby-gang, ma non credo che basti a compensare, anche perché gli amici sono più fighi di loro.
Si combatte un mostro davvero brutto, e pur capendo che la serie è ambientata nel 1972, non dovrebbero esserlo anche gli effetti speciali; più brutti della creatura sono i flashback di John sul Vietnam, che sembrano girati nell’orto botanico durante la pausa pranzo.
Una cafonata totale, alla quale si aggiunge che gli attori protagonisti non hanno la benché minima somiglianza con coloro che li interpretano da adulti. Il ragazzo che fa John è bravo, è anche bello e ha un sorriso stupendo, ma non è Jeffrey Dean Morgan, i suoi lineamenti sono completamente diversi come lo sono quelli delle due Mary, solo che quella che la interpreta da ragazza è pure odiosa.
In tutta questa poraccitudine orrenda, negli ultimi istanti e ve lo scrivo solo perché non cambia nulla ai fini della storia, fa la sua comparsa l’unico vero motivo per cui si può tollerare di vedere questa Buffy che non ce l’ha fatta, questo Supernatural che nessuno avrebbe mai guardato: appare Dean Winchester.
Non so se si farà vedere ad ogni episodio o se era qui solo per sventolare la sua inconcepibile perfezione, fatto sta che improvvisamente andavo a cento all’ora a trovar la bimba mia, yeyeyeye.
The Winchesters è bello? Per carità, assolutamente no. Non puoi campare di easter eggs e non puoi sperare di farlo sulla voce del narratore, neanche se ogni tanto appare alla guida della sua Impala.
Il mio biglietto da visita sono grandi occhi cerulei e un sorriso affettuoso, caratteristiche perfette per mascherare umorismo triviale e un sarcasmo che altrimenti mi metterebbe in guai seri.
Mi piacciono i dinosauri, gli zombie e il formaggio; sono sempre alla ricerca di qualcosa di nuovo, ma adoro anche rivedere i classici della mia infanzia.
E il formaggio.