Viola come il mare è una serie che sa di già visto, c’è la bella, il palestrato, location da urlo, un bell’attico con terrazzo in comune e… niente vi devo davvero spiegare tutto? Sì, devo. Perché questo è quello che vedono le persone che non vanno oltre, quelle che si stanno scatenando sui social dicendo di tutto e di più.
Trovo giusto quindi offrire un’opinione un po’ diversa.
Iniziamo subito dicendo che Can Yaman parla di merda, ok è vero, ma di episodio in episodio migliora molto, anzi nell’ultimo andato in onda venerdì sembrava quasi italiano. Certo non deve essere facile recitare in una lingua diversa dalla propria e far coincidere quello che dici con le varie espressioni facciali, non è partito benissimo, però ce l’ha fatta.

Passiamo alla serie: Viola Vitale arriva a Palermo da Parigi, non è subito chiaro il motivo, insomma, lavorava a Parigi, dico Parigi, scriveva per le maggiori riviste di moda e si sposta in Sicilia per occuparsi… di cronaca nera, che dobbiamo pensare, è matta! Invece no, c’è un motivo, la ragazza soffre di una malattia neurologica degenerativa che ha chiaramente ereditato dal ramo paterno, ma… l’uomo con cui sua madre l’ha concepita ignora la sua esistenza così come lei non sa niente di lui, ha solo una foto, dove tra l’altro è di spalle. Deve però rintracciare questo padre che forse potrebbe aiutarla a guarire da una patologia che non perdona.
Di contro Francesco Demir è un ispettore di polizia non proprio ben visto, sembra essere ossessionato dal traffico di esseri umani che imperversa per il mare siciliano, non è riuscito a impedire il sequestro di molte persone, donne e bambini in primis e non riesce ad accettarlo.
Detto quello che entrambi stanno cercando di ottenere, assistiamo ai loro scontri/incontri, l’attrazione tra i due è palpabile, le battute, i doppi sensi e perché no, qualche cliché si sprecano, ma sono troppo diversi, lui è rimasto ferito dalla vita, non si fida, non è pronto a una vera storia d’amore e lei di contro, visto quello che l’aspetta (si suppone che si trovi una soluzione), ha deciso di smettere di fare sciocchezze, e di concedersi solo a colui che sarà l’amore della vita. Così decidono di collaborare senza alcun coinvolgimento amoroso, insomma, come amici.
Ovviamente niente va come avevano progettato, Viola incontra Raniero, un ragazzino di diversi anni più giovane e proprio come si era ripromessa, giustamente inizia una storia.
Francesco, grazie all’aiuto di Turi, viene a sapere che al porto ci sarà una retata, di polizia neanche l’ombra ma in un container trova una ragazza: Farah.
Si presenta come una delle tante rapite e sfruttate, si intuisce subito che qualcosa nella sua storia fa acqua, ma il nostro Demir ha il cuore tenero e le crede, finendo per limonarci un po’ per scoprire, grazie a Viola, che l’ha solo preso in giro. C’è da dire che c’è un lato positivo, è evidente che si sta avvicinando ai delinquenti che gestiscono questo giro o non si sarebbero preoccupati di tenerlo impegnato. Ma… se lavorativamente può essere considerata una vittoria, non è lo stesso a livello umano… l’ennesimo tradimento.
Ma ehi, il terrazzo con contorno di Viola c’è, quindi… andrà tutto bene, prima o poi 😉

Viola come il mare è esattamente come si mostra, niente di più, niente di meno, una fiction che vuole intrattenere senza prendersi troppo sul serio, con due protagonisti che oggettivamente sono un bel vedere e che insieme lo sono ancora di più.
Ma soprattutto è uno squarcio di vita reale fatto di emozioni, di gioie, dolori, problemi vari che vanno dalla povertà, alla mafia, alla politica, passando per cuori infranti e paura, paura per un futuro che non sembra per niente roseo.
Ovviamente c’è molto altro, il giornalista stronzo e profittatore, in qualche modo, ancora tutto da scoprire legato al passato di Viola, Tamara la cameraman che è il pezzo meglio riuscito di tutta la storia, Turi che non capisce una battuta nemmeno se gli fai un disegno, il commissario che di fatto ha cresciuto Francesco e lo ama come un figlio, la direttrice di Sicilia Web News che è talmente disillusa dalla vita da pensare di non meritare niente e preferisce odiare chi invece secondo lei ha avuto tutto facile, ma è davvero così? Io penso che saprà sorprenderci.
E poi arriva il cliffhanger finale, la madre di Demir confessa a Viola che sta tornando per rivelare a Francesco qualcosa del suo passato e… vediamo la foto… la stessa che possiede anche la nostra reporter. Aspetto con ansia la seconda stagione di questa storia spensierata che regala sorrisi e una visione di Palermo che toglie il fiato.
VI lascio con una scena veramente carina dello scorso episodio di Viola come il mare:

Che dire di me? Amo più le serie TV dei film, perché? I film durano pochi minuti, i telefilm ti danno la possibilità di conoscere i personaggi fino a considerarli amici. Sono impacciata, sfigata e decisamente il mio angelo custode è partito per Bora Bora e lì è rimasto. Mi piacciono quasi tutti i generi, ultimamente ho scoperto che la Turchia è la terra dei sogni, ma... il primo amore restano gli States. Comunque, nel dubbio, il mio gatto da ottimi consigli su cosa guardare oppure no, animale saggio!