
La prima stagione del Teen Drama, Uno di noi sta mentendo, appena arrivato sulla piattaforma Netflix ha trovato da subito il consenso del pubblico, tanto da meritarsi una seconda stagione.
Tratto dall’omonimo romanzo scritto da Karen M. McManus, la serie ci racconta la storia di un gruppo di liceali incolpati di un brutale omicidio. Tra le più viste sulla piattaforma, a mio avviso ha il pregio di intrattenere lo spettatore ma nulla di più.
Credo che ci siano serie migliori che hanno mostrato il difficile mondo adolescenziale.
Uno di noi sta mentendo, è un miscuglio di film e serie come: Breakfast Club, Elité, So cosa hai fatto, Gossip Girl, Pretty Little Liars e via dicendo.
Senza fare spoiler cercherò di presentarvi i personaggi e la trama e soprattutto il motivo per cui credo che sia un gran minestrone di cose già viste.
I protagonisti della storia sono 4:
Bronwyn (Marianly Tejada), ragazza studiosa che aspira a entrare nel prestigioso college di Yale. Finirà per innamorarsi del “cattivo ragazzo”, che poi è un cuor di panna.
Nate (Cooper Van Grootel), il bad boy della scuola che rischia la prigione per spaccio di stupefacenti in realtà nasconde un animo sensibile. Insomma, lui sarebbe il cuor di panna.
Cooper (Chibuikem Uche), arrivato da un anno in città con la famiglia per realizzare il sogno di diventare un giocatore di baseball professionista.
Abby (Addi Prentless), una delle ragazze più popolari della scuola, fidanzata con Jake capitano della squadra di football. Fortemente manipolabile da tutti quelli che incontra.
Nessuno di loro ha un legame, il primo giorno di scuola, del loro ultimo anno di liceo, finiscono in circostanze un po’ strane in punizione con Simon, il ragazzo più odiato da tutti perché nel suo blog pubblica i segreti dei suoi compagni. Non si capisce come riesca a scoprire i caxxi di tutta la città.

Simon morirà per uno shock anafilattico mentre è in punizione con gli altri che finiscono per entrare nel mirino dei detective. Chi sarà il colpevole?
Dimostrare la loro innocenza non sarà facile perché ognuno di loro aveva un movente per uccidere l’ingombrante blogger, che anche da morto riesce comunque a risultare petulante in vari flashback.
I quattro del Club dell’Omicidio, nome affibbiato dagli altri compagni di scuola, hanno un segreto da nascondere. Dopo un iniziale diffidenza uniranno le forze per scoprire la verità, perché ovviamente i poliziotti ancora una volta si dimostrano degli inetti.
Amori, pettegolezzi, omicidi, tradimenti e segreti sono tutti elementi già visti nelle serie che ho citato sopra.

Il ritmo è incalzante, ciò che interessa è scoprire chi sia l’assassino e soprattutto capire come è stato concepito un omicidio così surreale.
Nel corso degli 8 episodi tutto viene svelato, ma il colpo di scena finale ovviamente getta le basi per una seconda stagione che si preannuncia più intricata della prima.
Per quanto riguarda gli attori alcuni non sembrano affatto degli adolescenti, e gli altri sono piuttosto acerbi nella recitazione.
Quelli che ho trovato più interessanti sono: Nate, che ha una storia molto complessa alle spalle e Abby che da ragazza fragile riesce a far emergere un carattere forte. Gli unici che hanno una crescita interessante.
Gli altri sono noiosi, stereotipati e monodimensionali, non hanno una vera e propria evoluzione.
Uno di noi sta mentendo, è una serie godibile se si ha voglia di improvvisarsi detective e scoprire chi sia l’assassino.


Avete presente il mondo gotico di Penny Dreadful? Preparatevi perché non avete visto niente. Lasciatevi trascinare dal mio elegante cinismo…ne vale la pena. Se da piccola desideravo ricevere il bacio del vero amore come le principesse, con gli anni il crime si impossessa di me e capisco che dare la caccia ai cattivi è più divertente del vissero felici e contenti. Nonostante ciò, resto sempre una romanticona, infatti amo i period-drama. Da sempre ho evitato le soap spagnole ma alle Dizi turche non sono riuscita a resistere