Arrivata su Netflix il 24 novembre, Ultima chiamata per Istanbul va ad arricchire il catalogo già vasto di film turchi. Anche se, decisamente, il titolo è fuorviante.
Stiamo parlando di una rom-com, una cosa da tenere ben presente, troviamo subito i due personaggi principali al JFK di New York in attesa di ritirare i bagagli, basta uno sguardo e boom la fiamma si accende e… l’incendio divampa in fretta. Serin (Beren Saat) è bellissima, piena di vita e senza troppe remore morali, Mehmet (Kivanç Tatlitug) invece è più serio e riservato, timido ed estremamente razionale.
Nel momento in cui appare chiaro che il trolley della donna è momentaneamente perduto i due si uniscono, inizialmente per farsi compagnia ma poi la cosa si fa pian piano più calda, la chimica tra loro è perfetta, capiamo immediatamente che prima o poi finiranno nello stesso letto, ma… c’è un ma, sono entrambi sposati.
Noi però siamo lì come voyeur e poco ci porta dell’etica, insomma sono perfetti insieme, la notte che trascorrono per le vie di New York porta sorprese piacevoli e altre meno e quando lui dopo una disavventura le dice “prendi la mia mano e non lasciarla più” stiamo già esultando. Come già intuito accade l’inevitabile. La notte però arriva al capolinea con l’arrivo del giorno, la valigia perduta non è più tale e il gioco è finito.
È davvero così? Forse, o forse una svolta del tutto imprevista ci mette davanti a un altro film, sì perché saputo questo, quello a cui abbiamo assistito assume tutto un altro sapore, quelle che pensavamo essere schermaglie amorose potrebbero invece essere domande, dubbi e risentimenti mascherati da gioco.
Paradossalmente è proprio questo cambio di rotta, questo escamotage che rimette tutto in discussione e da banale commedia romantica diventa qualcosa di più, si trasforma in una ricerca per una seconda chance.
Unico appunto, il finale, un po’ troppo tirato via e decisamente scontato, ma d’altra parte è il marchio di fabbrica di tutto, o quasi, prodotto in Turchia.
Che dire di me? Amo più le serie TV dei film, perché? I film durano pochi minuti, i telefilm ti danno la possibilità di conoscere i personaggi fino a considerarli amici. Sono impacciata, sfigata e decisamente il mio angelo custode è partito per Bora Bora e lì è rimasto. Mi piacciono quasi tutti i generi, ultimamente ho scoperto che la Turchia è la terra dei sogni, ma... il primo amore restano gli States. Comunque, nel dubbio, il mio gatto da ottimi consigli su cosa guardare oppure no, animale saggio!