The Witcher è tornato con una nuova stagione su Netflix e vedrà per l’ultima volta Henry Cavill nei panni del famoso strigo, Geralt di Rivia.
L’addio dell’attore è solo la prima di una serie di delusioni che sta affliggendo l’intero fandom, tra le motivazioni vere o presunte del suo abbandono c’è l’incompatibilità tra lui e gli showrunner riguardo la fedeltà alla storia scritta da Sapkowski.
È ampiamente risaputo che l’adattamento di opere letterarie perde inevitabilmente pezzi lungo la strada fino all’arrivo sul piccolo o grande schermo. Come per Il Signore degli anelli – Gli anelli del Potere i fan dei libri sono in rivolta per i cambiamenti fatti dalla produzione, vediamone alcuni…
La storia di Yennefer è inventata
La prima stagione della serie tv si divideva in tre parti e non solo si svolgevano su linee temporali diverse, ma seguivano personaggi differenti: Yen, Geralt e Ciri.
Le vicende più antiche riguardano la maga dagli occhi viola, che nata in una famiglia povera e fisicamente deforme viene trovata da Tissaia de Vries e portata nella scuola di Aretuza per imparare a controllare i suoi poteri.
Niente di tutto questo proviene dai romanzi, dove invece troviamo il primo incontro tra Yennefer e Geralt, in cui lo strigo le chiede aiuto per curare Jaskier dalla maledizione di un genio, mentre il passato della maga resta sconosciuto.
Dara esiste solo nella serie tv
Dopo la fuga dai Nilfgaardiani che assaltano Cintra, Ciri incontra un giovane elfo di nome Dara, condividono un tratto del tragitto per poi separarsi e ritrovarsi più avanti nella foresta di Brokilon, ospiti delle driadi.
Ebbene, nei libri non si fa cenno a Dara, è stato creato appositamente dai produttori per far compagnia a Ciri durante la fuga dalla sua città natia.
Cahir non assume un doppler per trovare Ciri
Nel mondo di The Witcher, ci sono molti cattivi, umani e non, tra questi vi ricordo Cahir, il soldato dall’armatura nera mandato dall’Imperatore Emhyr per trovare Ciri e portarla da lui. Durante la sua missione lo vediamo inseguire la principessa di Cintra e assumere una creatura in grado di cambiare forma. Adonis, il doppler, si trasforma in Saccoditopo, mentore di Ciri, e con l’inganno cerca di allontanarla dalla foresta di Brokilon.
Nei libri Cahir semplicemente fallisce l’incarico durante l’assalto a Cintra e viene imprigionato dall’imperatore come punizione.
La battaglia di Sodden non viene raccontata
Immagino sarà un brutto colpo, ma l’intero finale della prima stagione ovvero lo scontro tra i maghi e i soldati Nilfgaardiani è inventato di sana pianta.
Nonostante sia una buona sequenza ricca di azione e dramma, della battaglia di Sodden si fa cenno in un racconto breve, in cui Geralt si dirige all’obelisco eretto in onore dei caduti per vedere se tra i nomi incisi nella pietra compare anche quello di Yennefer (ovviamente no!).
Eskel, lo strigo maltrattato
Questa è una delle differenze che ha fatto più storcere il naso ai fan della saga letteraria.
Nella seconda stagione, Geralt porta Ciri a Kaer Morhen, la dimora degli ultimi witcher della scuola del lupo, e qui incontrano Vesemir, il leader, e pochi altri.
Eskel è lo strigo che si trasforma in una terribile creatura dalle sembianze di un albero e viene ucciso da Geralt. È rappresentato come una persona arrogante e ostile, soprattutto nei confronti di Ciri, quando nei romanzi è riflessivo e dall’animo gentile, la aiuta durante il suo addestramento e si affeziona molto alla ragazzina tanto da diventarne mentore.
Vesemir e i nuovi witcher
Quando si scopre che Ciri possiede sangue elfico e quindi in grado di usare la magia, ereditata dalla regina degli elfi Lara Dorren, Vesemir le chiede di aiutarlo a creare altri strighi.
Niente di tutto ciò appare nei libri, questa sottotrama è stata inventata per creare l’inizio del legame tra Ciri e Vesemir.
Il mistero sui monoliti
Durante la fuga dalla città in fiamme, Ciri si ritrova in una radura con un monolite nero che riesce a distruggere con un urlo potentissimo.
Successivamente, Geralt accompagnato da Istredd scopre che questi enormi blocchi di pietra sono in realtà portali per altre dimensioni e sono legati alla Congiunzione delle sfere, un cataclisma magico, in cui ci fu l’unione di diversi universi paralleli e numerose creature mai viste prima rimasero intrappolate nel mondo che originariamente era abitato dagli elfi. E i monoliti che c’entrano? Un beneamato ciufolo, inventati anche quelli.
Voleth Meir, l’ennesima creatura da distruggere
Fringilla, Francesca e Yennefer si uniscono per cercare Ithlinne, una Dea che si crede possa portare prosperità a un popolo. Dopo aver gironzolato per un po’ le tre si ritrovano in una capanna e iniziano ad avere delle visioni su ciò che desiderano di più al mondo. Yen è l’unica che non si fa ingannare e scopre che dietro si nasconde un demone di nome Voleth Meir o Madre Immortale e che verrà sconfitta nel finale della seconda stagione da Ciri e i witcher a Kaer Morhen.
Questo mostro non esiste nei romanzi, è semplicemente l’ennesima creatura da far combattere contro Geralt.
Avete presente quando inizia a piacervi un personaggio e dopo cinque minuti muore o quando alla fine di una serie che vi è piaciuta tanto ne annunciano la cancellazione? Ecco, quello è il mio mai una gioia personale. Ho un talento naturale nel trovare le brutture più indicibili da guardare e dopo averlo fatto mi consolo divorando patatine e horror.