Ogni tanto mi capita di guardare cose vecchie in giro, e mi sono trovata tra le zampe The Tomorrow War, ossia il tentativo di Chris Pratt di diventare una star di film d’azione che non prevedano goffaggine o battute.
È andata bene? È andata male?
Prima cerchiamo di capire la trama: uno squadrone di soldati provenienti dal futuro arranca attraverso un wormhole per lanciare una notizia bomba. Tra 29 anni, l’umanità starà perdendo una battaglia con una forza aliena famelica e misteriosa, e per sperare di sopravvivere bisogna agire immediatamente, prima che sia troppo tardi. Naturalmente, il protagonista Dan verrà tirato fuori dalla sua vita miserabile (con la sua famiglia amorevole, un lavoro stabile e una casa spaziosa) per lanciarsi in una battaglia ad alto rischio non solo per il futuro di sua figlia, ma per quello di tutta l’umanità.
Ragazzi, che patacca!
No dai, ricomincio. The Tomorrow War ha una premessa golosa, intelligente, accattivante, che subito attira lo spetta-nerd-atore promettendo fuochi d’artificio, che effettivamente abbiamo, perché gli effetti speciali sono al massimo: parliamo di una produzione da duecento milioni di dollari che doveva finire nei cinema. Paramount ha scelto di non rischiare oltre a causa del periodo infelice per le sale (era il 2021), e ha quindi venduto il film ad Amazon.
Ma è stata una scelta saggia?
Non credo. Tolto l’effetto dello schermo cinematografico e l’impianto audio avvolgente, dai nostri salotti l’unica cosa che si vede è Chris Pratt che… Beh, è moscio. Ha qualche picco di personalità quando guida la sua truppetta a morire, ma dura veramente poco, e le sue espressioni facciali rendono comiche delle scene che non dovrebbero esserlo affatto.
Sostanzialmente è StarLord che fa cose in un posto che non è l’universo Marvel.
La sua interpretazione dell’insegnante di scienze del liceo è inconsistente, tanto quanto è irrealistico per noi accettare che le intuizioni che portano alla fine del conflitto arrivino da uno con quella faccia da (tenerissimo, per carità) zuccone. Diciamo che è credibile come Milla Jovovich cassiera alla Coop, ecco.
Come se non bastasse, il suo personaggio prima va ad arruolarsi, poi cambia idea a caso e cerca di disertare. Senza alcun motivo.
I paradossi dei viaggi temporali?
Non ci interessano.
Cambiare il passato per salvare il futuro? Carta da culo.
Spiegazioni sensate circa l’origine degli alieni? Zero, o meglio, qualcosa c’è ma è stupido e non voglio mettere spoiler; la sceneggiatura è piena di battute pigre, discorsi sdolcinati e incoraggiamenti ridicoli. Eppure niente di tutto questo è così brutto come la trama principale, che è semplicemente inspiegabilmente stupida.
Se proprio vogliamo semplificare, possiamo metterla così: muore un sacco di gente, gli alieni sono difficili da uccidere (i soldati poi hanno una mira di merda) e nulla di quello che accade ha senso, meno che mai il combattimento finale, MA è un film che va visto per quello che è, ossia tanto casino con una trama che serve solo a dare l’avvio alla storia.
Come un porno, in pratica.
Il mio biglietto da visita sono grandi occhi cerulei e un sorriso affettuoso, caratteristiche perfette per mascherare umorismo triviale e un sarcasmo che altrimenti mi metterebbe in guai seri.
Mi piacciono i dinosauri, gli zombie e il formaggio; sono sempre alla ricerca di qualcosa di nuovo, ma adoro anche rivedere i classici della mia infanzia.
E il formaggio.