The Substance è stato acclamato al Festival di Cannes con un lungo applauso, in particolare è stata molto elogiata Demi Moore per la sua incredibile interpretazione.
In molti ne hanno parlato e ora con l’avvicinarsi della serata degli Oscar sembra doveroso spiegare il perché.
Demi Moore interpreta Elisabeth Sparkle, un’attrice, che ha superato l’apice della carriera, e conduce da anni un programma di ginnastica aerobica per la tv. Il giorno del suo 50° compleanno, viene licenziata dal suo produttore perché vuole sostituirla una conduttrice più giovane.Umiliata, Elisabeth si mette al volante, ma si distrae guardando degli operai che strappano un poster con la sua foto e finisce così per causare un incidente stradale.
In ospedale è visibilmente avvilita, tanto da attirare l’attenzione di un infermiere, che dopo un breve esame alla schiena, le dice che è “una candidata perfetta” per un non precisato trattamento. Quando viene dimessa, Elisabeth si trova in tasca una chiavetta USB, contenente la presentazione di un siero di ringiovanimento.
Non hai mai sognato una versione migliore di te?
Più giovane, più bella, più perfetta?
Una sola iniezione sblocca il tuo DNA, dando vita a una nuova divisione cellulare che produrrà un’altra versione di te.
Tutto questo è The Substance.
Con questo siero, la persona che si è riprodotta potrà rivivere la propria giovinezza per interposta persona. Dopo aver a lungo riflettuto, Elisabeth telefona all’azienda per ordinare il prodotto.
Le regole sono chiare: il siero è inoculabile una sola volta e provoca la generazione di un clone; la “matrice” e il suo clone vivono in simbiosi e dovranno alternarsi tassativamente ogni sette giorni esatti.
Inizialmente le due versioni mantengono un equilibrio, finché la parte giovane diventa egoista e inizia a rubare tempo alla parte originale. Questo avrà conseguenze devastanti per tutte e due, perché alla fine sono parte di un tutto.
Il personaggio di Demi Moore lotta contro la pressione di mantenere la bellezza fisica in una società ossessionata dalla giovinezza e dall’apparenza. La trama sviluppa questi temi e prende pian piano una piega più cupa, approfondendo le complessità della percezione di sé e l’ossessione distruttiva per la perfezione fisica. A questi si affiancano questioni come la frammentazione della personalità e le conseguenze psicologiche che queste pressioni provocano nelle donne.
Toccante è la scena in cui la protagonista si rifiuta di uscire di casa per andare all’appuntamento galante con un ex compagno di scuola che la trova bella e vorrebbe corteggiarla. Demi Moore trasmette tutta la frustrazione e sensazione di inadeguatezza che Elisabeth prova verso se stessa.
The Substance è un viaggio nella mente femminile, urla più e più volte il disagio che la società costringe a provare. La solitudine, la paura di invecchiare, il non accettarsi con qualche ruga o chilo di più si trasforma in un mostro che divora dentro e non solo.
The Substance riesce a trasmettere in maniera potente e devastante il suo messaggio, con una brutalità che colpisce dritta al cuore.
Coralie Fargeat non ha paura di mettere in luce la violenza sottile e costante delle aspettative sociali verso il corpo femminile e le terribili conseguenze che l’invecchiamento comporta per chiunque osi sfidare i canoni estetici imposti. La pellicola risulta difficile da digerire soprattutto sul finale: la sua cruda realtà non lascia spazio a speranza o redenzione, ma solo a una consapevolezza sconvolgente. La durezza del racconto rischia di sopraffare lo spettatore, rendendo l’esperienza tanto intensa quanto difficile da assimilare.


Avete presente quando inizia a piacervi un personaggio e dopo cinque minuti muore o quando alla fine di una serie che vi è piaciuta tanto ne annunciano la cancellazione? Ecco, quello è il mio mai una gioia personale. Ho un talento naturale nel trovare le brutture più indicibili da guardare e dopo averlo fatto mi consolo divorando patatine e horror.