Liberamente ispirato al libro di Michael Connelly e già film con Matthew McConaughey, Marisa Tomei, Ryan Philippe e William H. Macy, The Lincoln Lawyer spunta a sorpresa sulla piattaforma più famosa del mondo e, strano a dirsi, il suo successo è dato proprio dalla diversità che contraddistingue questa prima stagione da tutti gli altri prodotti a catalogo.
Psicodrammi addio, statemi bene inquietanti avvenimenti, hasta la vista omicidi truculenti e vi prego commedie sopra le righe, calmatevi: per tutti quelli che, come me, non avevano niente da vedere nonostante l’immensa scelta, è finalmente giunto Mickey Haller.

Dopo un grave incidente al quale è seguita una forte dipendenza da ossicodone (ciao Dopesick), l’avvocato si è dovuto fermare per più di un anno per potersi rimettere in sesto. La riabilitazione è stata un successo, ma qualcosa ancora lo frena dal tornare in pista; l’ex moglie Lorna cerca di spronarlo in ogni modo, fino a quando non giunge la giusta motivazione.
Un collega viene assassinato, e per qualche ragione, prima di morire, aveva lasciato disposizioni affinché il suo studio e tutti i suoi casi fossero affidati a Mickey.
Improvvisamente oberato di lavoro, ma soprattutto di responsabilità nei confronti dei clienti, l’avvocato della Lincoln ritrova finalmente la sua dimensione e torna immediatamente in tribunale.
Come sempre, ci sono le due ex mogli in ottimi rapporti, la figlia adolescente, l’investigatore, la cliente che diventa collaboratrice, lo sbirro onesto, i casi piccoli e quello enorme, il bugiardo, la prostituta, il procuratore stronzo, il ricco, il povero e tutti quei macro personaggi che caratterizzano le serie a tema legale.
In The Lincoln Lawyer seguiamo principalmente il processo per omicidio che vede imputato un ricco ideatore di videogames, inframezzato da casi minori e dalla storia dell’ex moglie procuratrice, interpretata da Neve Campbell. I collegamenti tra le varie storie sono credibili e facili da capire, mantengono alta l’attenzione senza pretendere che lo spettatore ricordi particolari inutili; questi dieci episodi scorrono veloci e puliti, senza battute d’arresto.

Manuel Garcia-Rulfo è perfetto nei panni di Mickey Haller; il suo carisma è sufficiente a farci capire perché il protagonista sia un avvocato difensore di successo, e per farlo non ha nemmeno bisogno di parlare. Grazie al supporto di un ottimo cast, si è costruita una serie fatta molto bene, che ricorda molti show del passato senza copiarne nessuno.
Perfetta per i nostalgici di The Good Wife ma senza wife, o per gli appassionati di Goliath senza gli eccessi, o ancora di Suits senza le costanti complicazioni, The Lincoln Lawyer non ha la pretesa di spiccare per la sua originalità. No, preferisce poggiare su solide basi, su una eccellente scrittura e una storia che rimane credibile pur risultando avvincente.
Nessun capolavoro, solo una bella stagione.

Il mio biglietto da visita sono grandi occhi cerulei e un sorriso affettuoso, caratteristiche perfette per mascherare umorismo triviale e un sarcasmo che altrimenti mi metterebbe in guai seri.
Mi piacciono i dinosauri, gli zombie e il formaggio; sono sempre alla ricerca di qualcosa di nuovo, ma adoro anche rivedere i classici della mia infanzia.
E il formaggio.