The last duel è un film storico diretto da Ridley Scott. È tratto dal romanzo L’ultimo duello. La storia vera di un crimine, uno scandalo e una prova per combattimento nella Francia medievale scritto da Eric Jager.
I protagonisti di questa storia, ambientata nella Francia del XIV secolo sono tre: il cavaliere Jean de Carrouges (Matt Damon), sua moglie Marguerite de Thibouville (Jodie Comer) e lo scudiero Jacques Le Gris (Adam Driver) il quale verrà sfidato a duello dal primo per aver stuprato la donna. Questo sarà l’ultimo duello di Dio legittimato dalla legge francese: chi vince ha ragione, chi perde non solo morirà, ma avrà torto sia agli occhi di Dio che degli uomini.
E tre sono anche i capitoli in cui è diviso il film. La stessa vicenda viene raccontata tre volte secondo i diversi punti di vista dei personaggi e devo ammettere che rivedere più volte la stessa cosa non mi è piaciuto molto, mi ha annoiato un po’.
Jean l’antipatico
Jean De Carrouges è un soldato che riesce a diventare cavaliere per i suoi meriti sul campo di battaglia. Definirei il suo rapporto con Jacques Le Gris di amore e odio. Credo che non riesca a digerire il fatto che il suo amico in breve tempo diventi ben visto dal conte Pierre d’Alençon (Ben Affleck), al quale entrambi hanno giurato fedeltà, ottenendo terre e addirittura il capitanato di un forte appartenuto da decenni proprio alla famiglia De Carrouges.
È ambizioso ma povero e, quindi, sposa Marguerite de Thibouville per ottenerne la dote e risanare le sue finanze.
Tra una battaglia e un’altra passano gli anni e il tanto sospirato erede non arriva. Dopo uno dei suoi ritorni, Marguerite gli confessa che Le Gris l’ha stuprata mentre si trovava da sola nel loro castello. Jean può fare un’unica cosa: sfidarlo a duello per salvare il proprio onore e quello della moglie.
A me sta antipatico, un presuntuoso che cerca solo ricchezze e potere.
Jacques lo scaltro
Jacques Le Gris resterà uno scudiero ma saprà farsi valere in campo economico. Infatti il conte d’Alençon gli affida la gestione delle sue finanze. È intelligente e scaltro e secondo me è il cattivo della storia. Non esita a prendersi ciò che vuole, anche se non è suo.
Quando incontra Marguerite inizia farsi dei veri e propri trip mentali. La ama e crede che anche lei sia attratta da lui. Questo suo malsano sentimento sfocia poi nell’epilogo che conosciamo: la violenza.
Quando Jean lo sfida a duello crede di avere ragione e quindi accetta la sfida. Lui non ha sbagliato, no no. Secondo la sua mente malata è solo andato a letto con la donna che ama e che lei semplicemente ha reagito alle sue azioni, non per difendersi da qualcosa che non voleva, ma per mostrare la tipica riluttanza che le donne devono avere in queste situazioni.
Marguerite la guerriera
La vicenda vista con gli occhi di Marguerite ci fa vedere qual era lo scopo delle donne dell’epoca: portare ricchezze al marito tramite la dote e dargli eredi. Stop. Fine. E nonostante lei cerchi di compiacere in ogni in modo Jean, occupandosi persino della tenuta in sua assenza, senza quel figlio che non arriva non è niente.
Persino un semplice commento fatto con altre dame su come Le Gris sia un uomo attraente, ma anche inaffidabile, la metterà nei guai.
Quando racconta a Jean dello stupro lui s’infuria credendo che sia stata lei stessa a concedersi a e la costringe ad avere un rapporto sessuale con lui perché Le Gris non sia l’ultimo uomo ad averla posseduta.
Il 28 dicembre 1386 si tiene il duello in cui è in gioco la vita di tre persone: se vincerà Jean, lui è Marguerite saranno liberi e la donna avrà detto la verità sullo stupro. Se prevarrà LeGris, lei sarà arsa sul rogo. Come andrà a finire?
The last duel in sostanza è cupo. Ho visto tutta la stupidità del tempo in cui gli uomini trattavano come oggetti le donne, potendo usare la violenza a loro piacimento.
Il personaggio che mi è piaciuto di più è stata Marguerite che decide di denunciare quanto le è successo anche se sa che la sua unica speranza è il marito. Sa che non sarà creduta ma lo fa lo stesso.
Jean non l’ho visto come l’eroe della situazione, lo fa soltanto per difendere il suo onore, non quello della moglie: lo stupro non è un reato contro la donna ma contro il patrimonio del marito!
Stavo dimenticando LeGris e il suo protettore, il conte Pierre, che si sono divertiti molto nelle loro orge… ovviamente dopo corrono tutti a confessarsi, non vi preoccupate!
Matt Damon è perfettamente calato nella sua parte cosi come Ben nella sua del frivolo conte.
The last duel è da guardare? Se vi piace il genere sì. Vi anticipo però che dura quasi due ore e mezza (troppe) e a tratti è molto lento. E no caro Scott, non è stata colpa dei millennial se è stato un flop al cinema. È proprio colpa del film! Forse adesso che è su Disney Plus qualcun altro in più lo vedrà.
Serena
Prediligo i fantasy e gli storici ma non disdegno ogni tanto zampettare tra thriller e polizieschi. Sono molto timida ma a volte non lo posso nascondere… gote rosse e occhi a cuoricino non mentono. Regalatemi una fontana che sgorga continuamente cioccolato e mi farete molto felice. Mi piacciono anche i libri e lo sport, ma odio gli zombie!