The Killer è un film diretto da David Fincher (il regista di Mindhunter) e tratto dall’omonima serie a fumetti francese di Matz e Luc Jacamon, presentato prima in Concorso all’80° Mostra Internazionale d’Arte cinematografica di Venezia il 3 settembre 2023, poi uscito al cinema 27 ottobre 2023 e infine disponibile su Netflix dal 10 novembre.
Può un film reggersi sulle spalle di un solo attore? Ebbene sì. Michael Fassbender interpreta il protagonista della storia, un Killer senza un nome ufficiale che, dopo un’uccisione su commissione andata male a Parigi, inizia una vendetta nei confronti di chi gli aveva ordinato l’assassinio, colpevole di aver aggredito come ritorsione la sua fidanzata.

L’aver violato quello che doveva essere il proprio inaccessibile rifugio scombussolerà la sua mente, abituata all’infallibilità delle proprie missioni e il killer comincerà a perdere la pazienza fin quasi a impazzire. Abbandonerà la Francia per andare nella Repubblica Dominicana e negli Stati Uniti per scovare uno a uno tutti quelli coinvolti nell’aggressione, lasciandosi alle spalle una scia di sangue.
Le vicende sono rappresentate in modo asciutto, senza far trasparire nessuna emozione. I pochi altri personaggi presenti sembrano quasi solo delle comparse. I dialoghi sono pochi, mentre dilagano i monologhi interiori del protagonista che ci racconta come deve essere il killer perfetto e quali devono essere i metodi da usare, senza trascurare nessun particolare compresi alimentazione, vestiti e tecnologia.

Fassbender è stato semplicemente perfetto a interpretare questo killer in apparenza glaciale e senza empatia, ma che a un certo punto fa la terribile scoperta di avere dei sentimenti. ORRORE! Proprio lui che si crede scettico, diffidente, senza opinioni, che lavora solo sulla base di una lauta commissione senza servire alcun dio o bandiera e che crede che la vita non sia altro che un naturale percorso verso la morte. Mi spiace caro killer ma la perfezione che vuoi raggiungere non esiste!
Definirei i suoi comportamenti quasi ossessivo-compulsivi, così come i suoi pensieri, come dimostra il mantra che si ripete prima di commettere ogni omicidio:
Attieniti al piano. Gioca d’anticipo, non improvvisare. Non fidarti di nessuno. Mai concedere un vantaggio. Combatti solo se sei pagato per combattere. Niente empatia. L’empatia è debolezza. La debolezza è vulnerabilità. A ogni passo del percorso chiediti: “Io che cosa ci guadagno?”. È questo il segreto, quello in cui devi impegnarti, se vuoi avere successo. Semplice.
Sono riuscita a vedere The Killer fino alla fine, affascinata dalle movenze e dalle azioni meticolose di quest’uomo solitario, freddo e privo di scrupoli ma sono stata per tutto il tempo confusa per non aver colto il senso della questione. La trama fa davvero da sfondo e persino il finale è davvero sconclusionato e stona con tutto il resto del film.

Insomma l’errore in Francia ha fatto crollare il castello del killer per far emergere dalle sue rovine l’uomo, con una casa, una compagna e una vita al di fuori del suo lavoro priva di maschere e segreti. Ha senso? Per me no.


Prediligo i fantasy e gli storici ma non disdegno ogni tanto zampettare tra thriller e polizieschi. Sono molto timida ma a volte non lo posso nascondere… gote rosse e occhi a cuoricino non mentono. Regalatemi una fontana che sgorga continuamente cioccolato e mi farete molto felice. Mi piacciono anche i libri e lo sport, ma odio gli zombie!