
Ci eravamo lasciati dopo i primi cinque episodi di The handmaid’s Tale (qui la recensione) con June e Luke, finalmente ormai sulla stessa lunghezza d’onda, che si erano addentrati nella terra di nessuno alla ricerca di informazioni su Hannah.
I due però erano stati catturati, con somma sorpresa di noi tutti, non da Gilead, ma dagli uomini del comandante Ryan Wheeler.
Serena invece era ormai ridotta al ruolo di ancella nella casa di quest’ultimo e della moglie pazza Alanis.
Comincio con il dire che la seconda parte della stagione è stata perfetta.
Il sesto e, soprattutto, il settimo sorprendente episodio, rimescolando le carte ci mostrano come Serena, ottenuto il permesso del suo ospite di assistere all’esecuzione di June, si ribelli al suo custode e gli spari, costringendo la sua nemica di sempre a una fuga a due, mentre le sopraggiungono le doglie.

Il parto di Serena, aiutata da una June prima recalcitrante e poi pietosa, è stato veramente un momento potentissimo e di svolta per lei.
Se queste due attrici e in particolare Yvonne Strahovski non prenderanno un Emmy credo ci sarà una sollevazione generale.
È stato molto toccante come June faccia capire a Serena che la stia aiutando solo per suo figlio, come lei sia diversa rispetto alla Joy e, come sia stato mostruoso ciò che Gilead e lei hanno fatto a lei e alle altre ancelle strappandogli i figli.
Dopo questo momento di comunione però Luke, che intanto era stato liberato, denuncia Serena, la quale viene prima separata dal figlio e poi rimessa sotto la custodia dei Wheeler.
June le suggerisce di attuare la stessa tecnica che aveva usato lei con lei e Fred, sembrare ubbidiente e tramare vendetta e lei riesce alla fine a scappare.
June e Luke invece, dopo aver ricevuto da Lawrence la proposta di tornare a Gilead in un nuovo stanziamento chiamato New Betlem e aver rifiutato, ricevono una nuova mazzata.
Un’ operazione militare che doveva liberare Hannah fallisce e inoltre i due insieme ai rifugiati americani in Canada diventano oggetto di proteste e violenze.
Scopriamo in questo frangente che Hannah non ha perso i suoi ricordi e che probabilmente attende di tornare a casa.
Inoltre, Lawrence, piccato per una rivelazione di June sulla moglie e deluso dal suo rifiuto, non si oppone o forse comanda il suo omicidio e costringe la Osborne e il compagno a una fuga verso le Haway.

Anche per Nick che durante la prima parte della stagione si era tenuto con un piede in due staffe, cercando di barcamenarsi tra le sue due famiglie, ora è arrivato il momento di schierarsi.
Deluso da Lawrence e spaventato per i tentati omicidi verso June si ribella e viene arrestato.
Inoltre, viene lasciato dalla moglie, figlia di un influente comandante e in attesa del loro bambino.
Come andrà a finire?
Sinceramente Nick nelle ultime stagioni non mi ha entusiasmato. Sono diventata decisamente Team Luke.
Quest’ultimo, come tutti gli uomini della serie che sono lontanissimi dall’essere perfetti e quasi sempre hanno la tendenza a essere dominanti sulle donne, mi sembra comunque più sincero e il finale ci dimostra quanto sia anche coraggioso.
Vive in realtà con il senso di colpa di non aver fatto abbastanza per la sua famiglia ma in questa occasione riesce a riscattarsi.
Il tema della stagione è stato sicuramente il cambiamento, la mancanza di confini demarcati tra il bene e il male.
June che diventa assassina, i canadesi che diventano persecutori, Serena che con la maternità prende consapevolezza degli orrori che ha permesso, Lawrence che mostra finalmente la sua faccia.
I chiaroscuri hanno caratterizzato anche le ultime stagioni di zia Lydia dalla quale ci aspettiamo già da tempo una ribellione al sistema.
Ciò che nel finale di stagione alla “sua” Janine, la donna più sfigata di Gilead, che non ne può più e si ribella all’ennesima vessazione potrebbe finalmente causare la reazione della donna e traghettarci verso ciò che è descritto nei Testamenti.

La scena finale di The handmaid’s tale è stata veramente una bomba e Bury a friend (qui) di Billie Eilish descrive perfettamente il momento tra Serena e June.
“What do you want from me? Why don’t you run from me? / What are you wondering? What do you know? / Why aren’t you scared of me? Why do you care for me? / When we all fall asleep, where do we go?
Le due protagoniste sono entrambe in fuga, entrambe con un figlio in braccio, faccia a faccia, quasi sollevate di vedere una faccia nota in un momento così drammatico e June sorride ironicamente.
Che queste due non possano finalmente allearsi e distruggere Gilead?
Lo vedremo nell’ultima stagione di The Handmaid’s tale che sarà sicuramente spettacolare come è stata tutta la serie fin dalla prima puntata.
Voto 5/5

Gli storici sono la mia passione, mi piacerebbe catapultarmi durante la Reggenza tra balli e corteggiamenti. Amo gli amori contrastati e sono una sentimentale... mi commuovo pure per le pubblicità. L'altra mia passione è Grey's Anatomy che seguo dalla prima puntata anche se il mio personaggio preferito è morto nell'undicesima stagione... 😡