The Buccaneers, serie di Apple TV tratta dal romanzo omonimo incompiuto di Edith Wharton e ambientato nel 1870, ha per protagoniste cinque ragazze, provenienti da famiglie arricchite e per questo motivo non accettate dall’alta società newyorkese, che si recano nella vecchia Inghilterra a caccia di mariti nobili che le facciano salire nella scala sociale.
Qui potete leggere la nostra recensione, più che positiva dopo i primi tre episodi.
Ora che la prima stagione di The Buccaneers, che è stata già rinnovata, è finita, possiamo tracciare il bilancio finale.
La serie è senza dubbio piacevole, la storia è accattivante, i dialoghi sono ben curati e le scenografie magnifiche, soprattutto quando sullo sfondo ci sono i paesaggi selvaggi della Scozia a rappresentare le scene ambientate in Cornovaglia oppure le sfavillanti residenze dei duchi o le lussuose case americane.
Anche i costumi sono apprezzabili, sebbene non sempre coerenti con l’epoca, così come le scelte cromatiche, con il colore azzurro dominante e anche alcuni accessori pacchiani e coloratissimi, soprattutto nell’ambientazione americana (il barboncino fuxia sicuramente indimenticabile).
Le musiche, moderne e tutte di cantanti contemporanee, sottolineano bene i momenti topici e non disturbano, inoltre il contrasto tra le ragazze piene di vita, le loro voci alte e il loro entusiasmo e il silenzio carico di indifferenza dei Lord inglesi è reso in maniera esemplare e colpisce.

Avevamo già detto come la storia sia una potente disamina sulla condizione della donna di fine ‘800 ma in questa seconda parte si arricchisce anche di temi come l’abuso, le differenze di classe, i pregiudizi sessuali, il patriarcato, l’adulterio, trattati in maniera efficace e profonda.
Molto ben caratterizzato il personaggio di Patti (Christina Hendricks), la madre di Nan e Ginny, capace di così tanto amore, che compie attraverso la scelta delle figlie anche una sua rinascita, così come sono adorabili Mabel e Honoria(la figlia di Kate Winslet, Mia Threapleton) , protagoniste di una storia tenera e appassionata.
Nan è un personaggio spontaneo e appassionato, anche se a volte è vittima di qualche buco di trama e Guy e Theo sono affascinanti, non sai chi scegliere per quanto sono entrambi carini.
Tuttavia, sebbene si possa pensare che sia centrale il triangolo amoroso tra Nan e i due giovani uomini , The Buccaneers è principalmente una storia di amicizia femminile. Le ragazze lottano, litigano, si tradiscono, ma nel momento del bisogno ci sono sempre l’una per l’altra e i momenti di maggiore partecipazione emotiva riguardano proprio questi ricongiungimenti, questo affetto viscerale che stride con l’etichetta e la rigidità dei nobili che le ospitano.
Ognuna di loro ha una strada da tracciare per emanciparsi e mettere se stesse davanti a tutto, Conchita soffre nel vedere la sua libertà e la sua indipendenza messe in gabbia dai suoceri, ma capisce di non poter cambiare per soddisfare chi non è neanche capace di amare. Lizzie e Jinny sono vittime di un abuso, si sentono colpevoli, ma poi parlandone capiscono di essere la parte lesa.
Un altro personaggio significativo è la Duchessa di Tintagel, madre di Theo, una donna ferma e autoritaria che però ha il vantaggio della sua posizione sociale e sa come usarla.

E che dire del finale? Abbastanza spiazzante! Ero sicura della scelta che Nan avrebbe fatto e devo dire che sono rimasta sorpresa.
Molti l’hanno paragonata a Bridgerton ma sono molto diverse: qui manca l’elemento ironico e la storia a tratti diventa angosciante, perché vengono raccontate le magagne di una società tutt’altro che sfavillante.
In conclusione The Buccaneers è più che promossa, in attesa della prossima stagione!


Gli storici sono la mia passione, mi piacerebbe catapultarmi durante la Reggenza tra balli e corteggiamenti. Amo gli amori contrastati e sono una sentimentale... mi commuovo pure per le pubblicità. L'altra mia passione è Grey's Anatomy che seguo dalla prima puntata anche se il mio personaggio preferito è morto nell'undicesima stagione... 😡