Torna lo spin-off dedicato a Daryl Dixon e stavolta si porta dietro la grande assente della prima stagione: Carol Peletier.
The Walking Dead: Daryl Dixon 2, alias The Book of Carol, è mille volte più avvincente ed emozionante della prima che ha mandato Daryl in Francia ed era già piuttosto interessante col coraggioso cambio di location. Tutto il merito va al ritorno di Carol nella sua orbita, perché non solo eleva ogni scena in cui appare, ma dimostra che quando si tratta del mondo di The Walking Dead, questi personaggi funzionano meglio insieme.
Nella prima stagione di Daryl Dixon, a causa di una serie di circostanze, il monosillabico perennemente spettinato Daryl finì in Francia, come se in piena apocalisse attraversare l’oceano fosse cosa da poco. Lì incontrò un ragazzo pesantissimo di nome Laurent che diverse fazioni ritenevano fosse il potenziale salvatore dell’umanità e si contendevano il diritto di salvarlo o distruggerlo. Incontrò anche Isabelle, una suora irritante come poche e protettrice di Laurent che sembrava addirittura aver iniziato a flirtare con Dixon. E nel frattempo, dal Commonwealth e da tutti i suoi amici, Daryl sembrava essersi creato una nuova famiglia.
Nonostante tutto ciò, la prima stagione si è conclusa con una scelta: lasciare la Francia su una barca diretta in America o salvare Laurent da un’orda di zombie. Non credo che sia uno spoiler troppo grande dire che Daryl ha scelto la seconda opzione, dato che in questa sta ancora mangiando lumache. Crea anche forse il conflitto più interiore che abbiamo visto interpretare da Reedus da molto tempo nel franchise di The Walking Dead mentre lotta con i sentimenti complicati di, beh, provare cose verso queste nuove persone. Ha trascorso così tanto tempo con il gruppo principale in TWD, che ora deve decidere se la Francia, Laurent e Isabelle, pur essendo due immensi rompicoglioni che continuano a mettersi in situazioni mortali, siano la sua nuova casa.
Dall’altra parte dell’oceano, Carol ha deciso che le mancano i suoi grugniti e inizia a cercarlo, riuscendo a trovare in poche ore abbastanza indizi da far impallidire me che non riesco neanche a trovare il portafoglio nello zaino.
Come Daryl, la modalità di Peletier che abbiamo visto di più è il movimento e la sopravvivenza senza sosta ed è esattamente ciò con cui gli autori giocano di più. Non solo sta cercando il suo amico, ma è importante capire perché lo sta facendo. Ciò consente a Melissa McBride di interpretare alcune delle scene più complicate e potenti che abbiamo visto da lei da molto tempo e si ricollega a una profonda tradizione della storia di TWD che i fan di lunga data adoreranno. Il modo in cui Carol riesce a ingannare con il suo viso innocente e la sua voce allegra fa sempre un grande effetto e con il passare degli anni è diventata solo più diabolica (complimenti!). È anche un tema importante della stagione: perché Carol mente così facilmente? E quali sono le conseguenze delle sue bugie ad altri personaggi?
Qui passiamo alla nota dolente di questo primo episodio: Carol in effetti trova un potenziale passaggio per la Francia, che di per sé è già assurdo a sufficienza, ma per averlo deve dire una menzogna enorme a una persona buona. Una bugia che potenzialmente li accompagnerà durante il viaggio e, si spera, fino a destinazione.
Un inizio molto promettente, dunque, nonostante io non sia una grande fan degli equivoci e delle menzogne destinate a creare inutile caos più avanti.
A livello logistico, dividere l’episodio tra Carol e Daryl rende la stagione più veloce e avvincente. Niente contro il cast francese, ma vedere i due che si avvicinano inesorabilmente significa che non c’è tanto tempo per le digressioni come era successo invece nella uno. Non è nemmeno uno spoiler troppo grande dire che i due alla fine si incontrano (era nel trailer, dopotutto), ma anche in quel caso il punto sono i loro archi emotivi individuali e come si intrecciano.
Dopo quasi 15 anni di questi personaggi, non penseresti che ci sia qualcosa di nuovo da dire su di loro, individualmente o insieme, eppure, prendendo questi due amici fedeli e rendendoli “stranieri in una terra straniera”, scopriamo di più su di loro come persone e come coppia di quanto non avessimo fatto per molto, molto tempo.
Insomma, Daryl è fantastico. Carol è fantastica. TWD vive e muore in base all’interazione tra i suoi personaggi, questo vale per le altre miniserie The Ones Who Live e Dead City ed è vero anche qui con Daryl Dixon. Lo show è di gran lunga migliore con Carol nella vita di Daryl, come lo è con Daryl nella vita di Carol. E nel frattempo noi ci godiamo lo spettacolo.
Il mio biglietto da visita sono grandi occhi cerulei e un sorriso affettuoso, caratteristiche perfette per mascherare umorismo triviale e un sarcasmo che altrimenti mi metterebbe in guai seri.
Mi piacciono i dinosauri, gli zombie e il formaggio; sono sempre alla ricerca di qualcosa di nuovo, ma adoro anche rivedere i classici della mia infanzia.
E il formaggio.