The Bear è una serie televisiva statunitense creata da Christopher Storer. La serie è attualmente composta da 2 stagioni (ma la terza dovrebbe uscire a giugno 2024, secondo i rumors…), entrambe disponibili su Disney+.
The Bear viene definita una sorta di drama-comedy ma, in realtà, è molto di più: esplora tematiche profonde come l’amore, l’amicizia, la famiglia e, soprattutto, l’importanza della salute mentale.
Un po’ di trama…
Carmen Berzatto è uno chef di punta di uno dei ristoranti più quotati del mondo, all’improvviso, però, abbandona tutto perché il fratello Michael è morto suicida e gli ha lasciato in eredità la disastrata attività di famiglia, una sorta di hamburgheria dalle norme igieniche scadenti e dalla scarsa clientela. Toccherà proprio a Carmy, insieme alla sua brigata recalcitrante, risollevare le sorti del locale, tra litigi feroci, rimpianti, ricordi dolorosi e, soprattutto, tanta, tantissima voglia di emergere con un’ottima cucina, in barba ai sistemi precedenti, in memoria e in onore del fratello scomparso.
Un po’ di opinioni random…
La maggior parte di noi ha avuto e ha tutt’ora una famiglia disastrata, un lavoro stressante, una vita in costante equilibrio tra follia e voglia di normalità ma, credetemi, quant’anche le vostre esistenze possano essere terribili, disastrose, caotiche, non avranno confronti con quella di Carmen Berzatto.
Catapultato da un ristorante pluristellato, alla sordida cucina di The Beef, tra cuochi, camerieri e lavapiatti che non credono in lui e odiano il suo desiderio di innovare e migliorare, dovrà pian piano farsi largo tra la sfiducia generale, tra le urla, i rimbrotti, le angosce e trasformare il ristorante di famiglia in un vero e proprio sogno a occhi aperti (un sogno non solo per gli occhi ma soprattutto per i palati…).
La prima stagione è semplicemente preparatoria: Carmen è alle prese con le ingiurie del “cugino” Richie che non apprezza il suo modo di lavorare, lo sfottò generale della brigata e l’ambizione personale (unita anche a una massiccia dose di sociopatia).
Carmen ha sempre avuto una vita difficile: la madre è un’alcolizzata pazza (interpretata magistralmente da una Jamie Lee Curtis in stato di grazia), il fratello morto era un tossicodipendente, il padre non sembra essere pervenuto e la famiglia in generale è quanto di più disfunzionale possa esistere.
L’eredità, quindi, è ancora più pesante: risollevare un ristorante che sta letteralmente cadendo a pezzi e che, agli inizi, non ha nessuna direzione né norme igieniche e trasformarlo (questo nel corso della seconda stagione) in “The Bear”, un locale che punta a ottenere una stella Michelin e, chi lo sa, magari nel corso del tempo ci riuscirà…
Durante lo scorrere degli episodi, tutti i protagonisti cambiano profondamente: Carmen che, da solitario incel, si fidanza con Claire (la sua cotta di adolescente), Richie, ragazzo di nessun talento che si scopre perfetto come manager di sala e anche la co-protagonista Sidney, chef tanto brava quanto insicura e troppo competitiva… mentre cambiano loro, cambiamo anche noi spettatori perché ci rendiamo conto di cose importanti.
Certo, i ritmi della cucina sono estremizzati, ovvio i dialoghi sono grotteschi ma “The Bear” rimane una serie tv magistrale, capace di insegnarci molto.
Temi come la salute mentale, la tossicodipendenza non sono mai stati trattati prima d’ora in un’opera filmica con una tale delicatezza ed efficacia: guardando Carmy e i suoi amici ci sentiamo parte tutti quanti di una sola grande famiglia, una famiglia piena di lacune, di errori ma che, sbagliando, impara, cresce e vola verso una nuova consapevolezza.
La serie ha fatto incetta di premi e possiamo tranquillamente capirne il perché: non ci sono sbavature (a parte il terribile doppiaggio italiano), c’è solo da applaudire e una nota di merito va, sopra a tutti, al protagonista assoluto, ossia, Jeremy Allen White, attore che mi domando dove fosse rimasto ibernato fino ad adesso…con The Bear si parla di talento, di ottime idee, di veri guizzi e io non vedo l’ora di guardare la prossima stagione, sperando ce ne siano molte altre ancora.
Tra il libro e il film ho sempre preferito il libro, per questo cerco sempre di guardare serie tv con sceneggiatura originale. Più son truci e meglio è, perché l'unico modo per combattere il Male è attraverso la sua conoscenza. Se mi cercate, non mi troverete mai al cinema nelle sale dei film strappalacrime. Molto meglio gli horror e tanti, tanti pop corn!