The Agency ha concluso la prima stagione con un Cliffhanger al cardiopalma accompagnata da una rivelazione sconvolgente.
“Quando cadi, quando cadi veramente, non sai mai quanto sarà lontano. Dopo un po’ è come volare… poi colpisci il suolo
” (Martian –The Agency)
In Grazie Ma No Grazie Willie Peyote canta
“Dovresti dare meno ascolto ai sentimenti
Che non sono mai dei buoni investimenti”
Ce lo siamo già detti in occasione del primo episodio…
L’amore può essere bugiardo e spesso i comuni mortali ci cascano mani e piedi.
Cosa succede però se a cadere nel tranello è un agente segreto?
L’ingannatore che viene ingannato… bella fregatura eh!
Seguendo le ragioni del cuore, il nostro protagonista decide di mantenere la doppia identità che aveva nella precedente missione e che ha finto di distruggere.
In The Agency la storia di Martian si intreccia con quella di altri membri della Cia che seguiremo nelle loro rispettive missioni.
Eppure, i loro ruoli risultano tutti un po’ sbiaditi rispetto a quello interpretato da Michael Fassbender.
Inzialmente pensavo che il personaggio più “oscuro” fosse quello di Samia.
Poi, è comparsa la Dott.ssa Blake, psicologa incaricata di stabilire la salute mentale di tutto il dipartimento.
Bell’impresa… a vederla sembra lei quella pazza.
Molto interessante è la storia dell’agente Danny Ruiz Morata, giovane reclutata proprio da Martian.
Alla ragazza viene affidata una delicatissima missione in Iran; credo che ne vedremo delle belle.
Quanto meno lo spero.
The Agency è una serie molto complessa, se perdi il filo rischi di non capirci più nulla.
Lo stesso finale lascia spiazzati, non tanto per la rivelazione in sé quanto perché lì per lì non ti rendi conto che i segnali di quella conclusione erano già evidenti.
Eppure, non li vedi, non subito.
Spero che ci sia una seconda stagione, sarebbe un peccato se venisse cancellata.
Amo viaggiare nella bipolarità di horror e thriller e vi accompagnerò in un tour internazionale … da PAURA! Ogni tanto mi immergo in un fresco bagno di trash grazie alle serie turche. Cercate di capirmi… un po’ di refrigerio serve a tutti. A colazione niente dolci, meglio un toast … e non menzionate il Natale… il Grinch che è in me inizia a dibattersi come uno scarafaggio colpito dal Baygon