Ho già seri problemi nel trovare qualcosa di gradevole da guardare, eppure quando vedo del sano trash non riesco proprio a resistere. Con Slaxx è stato amore a primo trailer, cosa poteva non esserci di grottesco in un paio di jeans assassini?
Quindi per inaugurare il filone #trasholandia eccovi la recensione!
Tutto inizia in India, dove ragazze dagli abiti colorati raccolgono batuffoli di cotone a mano, che verranno poi trasformati nei nuovi superfit jeans della Cotton Clothiers, un’azienda che sembra più una setta, il cui CEO è una divinità per il solo fatto di aver creato un marchio che vende vestiti veramente brutti, inclusivi e a basso impatto ambientale, mentre i dipendenti sembrano tanti topolini sotto metanfetamina, che eseguono i loro compiti senza discutere.
Libby (Romane Denis) è la nuova dipendente e fortuna vuole che il suo arrivo coincida con l’allestimento per il lancio di un rivoluzionario paio di jeans unisex e taglia unica, in grado di modellarsi al corpo di chi lo indossa. Chi non lo vorrebbe comprare? Col senno di poi, io no. Per preparare tutto, viene programmato un lockdown fino alle 8 del mattino, in cui nessun dipendente potrà lasciare il punto vendita o comunicare con l’esterno.
Non sentite nell’aria già odore di tragedia?

Fatto sta che i primi jeans, sì perché si creerà un piccolo esercito di pantaloni assassini, fanno la prima vittima che viene scoperta dalla povera Libby nel bagno delle signore. Il manager Craig non batte ciglio, ma proprio zero come se fosse tutto normale e dopo aver chiesto di non dire niente agli altri se ne va.
Slaxx rispecchia perfettamente tutti i cliché del genere: l’oca bionda muore per prima, check; il misterioso rumore su cui investigare, check; davanti al pericolo, scappare non è un’opzione, check; inciampare sul nulla, check…
Si potrebbe continuare all’infinito, ma ci perderemmo la parte ghiotta, perché non poteva essere solo un brutto horror, ovvio che no, doveva essere anche trash. Tra un omicidio e l’altro, con tanto di corpi mutilati ammucchiati in diversi angoli del magazzino, il jeans si ciuccia il sangue, meglio del più costoso roomba disponibile sul mercato e ovviamente essendo prodotto in India ama tutto ciò che glielo ricorda tanto da mettersi a ballare su una canzone bollywoodiana.
Vi terrò nascosto il finale, non sia mai vi venga l’insana voglia di guardarlo, e sono sicura che ci rileggeremo presto con un’altra trashata horror.


Avete presente quando inizia a piacervi un personaggio e dopo cinque minuti muore o quando alla fine di una serie che vi è piaciuta tanto ne annunciano la cancellazione? Ecco, quello è il mio mai una gioia personale. Ho un talento naturale nel trovare le brutture più indicibili da guardare e dopo averlo fatto mi consolo divorando patatine e horror.