Sex Education con la quarta stagione, disponibile su Netflix dal 21 settembre, ci dice addio con un finale che cerca di chiudere un cerchio iniziato nel 2019.
“Siamo molto diversi e non ne parliamo mai” (Eric)
Sex Education, in questo lungo viaggio, ci parla proprio della diversità in ogni sua forma senza scadere nel patetico pietismo come spesso accade quando si parla di orientamento sessuale, aborto, abusi, traumi, depressione post-partum e tossicodipendenza.
Ogni cosa viene raccontata con estrema delicatezza e devo dire che spesso mi sono commossa perché ho provato sulla mia pelle alcune di queste situazioni.
Tutto ruota intorno a Otis (Asa Butterfield) che grazie alla madre Jean (Gillian Anderson), terapeuta del sesso, inizia a dispensare consigli sull’argomento ai suoi compagni che ingenuamente, complice l’inesperienza dettata dalla giovane età, ne sanno poco o niente.

L’idea di aprire una clinica del sesso viene a Meave (Emma Mackey) che diventa presto l’interesse amoroso del nostro impacciato protagonista che sarà bravo ad aiutare gli altri, ma meno nell’applicare gli stessi suggerimenti per sé.
Il personaggio che a mio avviso è caratterizzato alla perfezione, nonché il più riuscito, è Eric (Ncuti Gatwa, il prossimo Doctor Who), non solo il migliore amico di Otis, ma colui che in queste quattro stagioni affronta con coraggio i bulli che lo umiliano per essere gay e infine cerca di fare i conti con la religione a cui appartiene che lo respinge proprio perché omosessuale… sì, Eric è ancora un liceale; eppure, gli ostacoli che ha affrontato sono molti e ce ne saranno altri ad attenderlo.

Le prime stagioni tendevano a puntare molto sul sesso e su un certo humor riguardo l’argomento, nell’ultima invece si lascia spazio ai sentimenti e ai legami che uniscono ogni personaggio per permetterci di dire addio a una serie che era iniziata davvero bene e che purtroppo col tempo si è persa in dinamiche spesso ripetitive.
Cambiare liceo e introdurre nuovi personaggi proprio sul finale a mio avviso ha penalizzato lo spazio dedicato ai protagonisti.
Sex Education resta comunque una serie brillante che tocca temi importanti e che può essere d’aiuto a tutti coloro che vogliono sentirsi liberi di essere sé stessi senza nascondersi… come dice Eric: tutti meritano la felicità.


Avete presente il mondo gotico di Penny Dreadful? Preparatevi perché non avete visto niente. Lasciatevi trascinare dal mio elegante cinismo…ne vale la pena. Se da piccola desideravo ricevere il bacio del vero amore come le principesse, con gli anni il crime si impossessa di me e capisco che dare la caccia ai cattivi è più divertente del vissero felici e contenti. Nonostante ciò, resto sempre una romanticona, infatti amo i period-drama. Da sempre ho evitato le soap spagnole ma alle Dizi turche non sono riuscita a resistere