Marina Severance (scissione) è un thriller sci-fi diretto da Ben Stiller e disponibile dal 18 febbraio sulla piattaforma Apple TV Plus. Il cast annovera tra i protagonisti Adam Scott, John Turturro e Patricia Arquette. Il programma ha esordito con un doppio appuntamento e rilascerà poi un episodio a settimana.
“Non lasciare che la debolezza pervada il tuo corpo” (Tagline della serie)
Quante volte vi è capitato di sentir parlare di giusto equilibrio tra vita privata e lavoro?
I programmi televisivi pullulano di opinionisti che snocciolano perle di saggezza su come sia opportuno suddividere equamente il tempo tra la professione e le proprie passioni.
Peccato però che sia più facile a dirsi che a farsi.
Insomma, tutti vorremmo poter bilanciare la nostra routine quotidiana ma…
Tra lavoro, faccende domestiche, figli che vanno a scuola, spesa al supermercato e via discorrendo… i buoni propositi e i consigli spiccioli finiscono inevitabilmente in una grande bolla di grazie al cazzo.
Se però fosse davvero possibile attuare una separazione netta, ma indolore, dei ricordi… chi di voi accetterebbe?
Grazie alla Lumon, la vita di Mark è cambiata con una semplice iniezione… gli hanno infilato un aghetto nella testa e taaaaaaaaaaaaaaaaaaaac… quando esce dall’ufficio può condurre la sua esistenza senza lo stress di doversi portare a casa il lavoro.
Che bello eh?
Uhm… no, in verità non è tutto oro quello che luccica.
Il Mark “esterno” – così vengono chiamati i dipendenti Lumon che hanno subito la scissione –ha una vita abbastanza di merda.
Triste e solitario nel privato, arrivato in ufficio… dopo uno switch dei ricordi in ascensore… è paradossalmente più sociale a lavoro.
Aveva anche sviluppato una bella amicizia con Petey… poi licenziato.
Voi direte… OK, quando è a lavoro non è distratto dalla sua vitaccia privata e quando è a casa non pensa alle beghe dell’ufficio.
Che male c’è?
Beh, il fatto è che questa scissione… uccide la socialità e l’umanità delle persone.
Insomma dai, una delle poche cose che rende sopportabili i picchi di stress a lavoro, sono le chiacchiere con i colleghi durante la pausa caffé.
Uhm… non sempre dai, è vero, a qualuno ogni tanto vorresti anche tirare una testata…
Fa però tutto parte del nostro essere animali sociali.
Non dobbiamo essere tutti amici per forza – per carità anche no! – però quante volte vi capiterà di ciarlare del più e del meno, magari condividendo anche stralci della vostra quotidianità?
Non so voi, ma se io potessi scegliere la scissione non la vorrei, fanculo alla Lumon!
Voglio poter essere asociale coscientemente e volontariamente, non per imposizione aziendale.
Severance porta all’estremo il concetto di disumanizzazione del lavoro colpendo una società che sta diventando sempre più robotica e progressivamente meno umana.
Un duro attacco alle aziende che ingabbiano i propri dipendenti in attività logoranti, tenendoli sotto scacco con la minaccia di licenziamento (severance in inglese significa anche questo).
Non tutti possiamo permetterci di perdere un lavoro… anche se non ci soddisfa.
Immaginate però che vita sarebbe se vi togliessero qualunque possibilità di scelta, fosse anche quella di mandare a puttane una professione che non vi rende felici per rimettervi in gioco.
Io credo che sarebbe uno schifo. E voi?
Petey – collega e migliore amico di Mark che però non ne ha alcun ricordo se non all’interno dell’azienda – entrerà in gioco in modo davvero curioso e sarà anche il protagonista del cliffhanger con cui si concludono i primi due episodi.
Mannaggia a me!
Lo ammetto, dopo quasi un’ora e mezza di meh e bah ero quasi convinta di abbandonarla e invece proprio alla fine è arrivata la fregatura.
Ben, non potevi continuare a fare il comico? Due orette di risate e via.
Mo’ per colpa tua mi tocca andare avanti.
Altrimenti il topino nella mia testa non me lo perdonerà mai.
Vi lascio il trailer.
Alla prossima.
Amo viaggiare nella bipolarità di horror e thriller e vi accompagnerò in un tour internazionale … da PAURA! Ogni tanto mi immergo in un fresco bagno di trash grazie alle serie turche. Cercate di capirmi… un po’ di refrigerio serve a tutti. A colazione niente dolci, meglio un toast … e non menzionate il Natale… il Grinch che è in me inizia a dibattersi come uno scarafaggio colpito dal Baygon
