SEAL Team 7 è la stagione finale della serie sulla vita dei Navy SEALs, un gruppo d’élite della marina militare statunitense.
Dopo 7 anni le storie di questi guerrieri moderni del Bravo Team avranno lo loro conclusione. C’è chi sceglierà l’amore, chi deciderà di occuparsi della salvaguardia della salute dei compagni, chi continuerà a lottare al loro fianco, chi si integrerà nella sua nuova famiglia.
Nessuno ha dimenticato Clay, morto alla fine della scorsa stagione e che ci ha regalato un commovente addio. Neanche io, e la sua assenza si fa notare eccome, era un pezzo fondamentale.
Abbiamo lasciato Jason, Ray, Sonny, Trent, Brock e Omar nei guai. Il gruppo è stato punito dai vertici che vogliono metterli in panchina, per aver difeso il loro capo quando ha denunciato i suoi problemi legati al trauma cranico. Ognuno ha un nuovo incarico a terra, ma nessuno di loro ne è contento, sono tutti uomini d’azione; Jason è il supervisore dei rifornimenti, Ray è un servo del comando, Brock, Sonny e Omar devono pulire le gabbie dei cani e Trent è al supporto logistico.
Jason ha di nuovo problemi di stress post traumatico e ha incubi notturni. Non è più lo stesso e arriva a lasciare una missione per correre da suo figlio che si è fatto male. Non era mai successo prima. Omar Hamza (Raffi Barsoumian), il nuovo Bravo 2, nonostante i suoi tanti anni di esperienza, non riesce a uscire dall’ombra troppo ingombrante di Ray, prossimo alla pensione. Quest’ultimo, poi, più si avvicina il momento di ritirarsi, più è restio a lasciare i suoi fratelli.
Sono anche in lotta con il comando per migliorare lo stato di salute degli operatori.
Non aiuta di certo il nuovo membro della squadra Drew Franklin (Beau Knapp). È freddo, non ha nessuna intenzione di integrarsi e Sonny non si dà pace per questo. Drew ha un motivo se non vuole legarsi, è entrato in Marina per crearsi una famiglia migliore rispetto a quella in cui è cresciuto. L’aveva trovata nel suo team precedente, ma l’ha persa quando è saltato in aria durante un’azione (non vi ricorda niente questa vicenda?). Ha solo paura di perdere di nuovo qualcuno che ama.
Insomma Bravo scricchiola ma non è ancora morto. Lo dimostra il nuovo modo di fare la guerra, voluto da Lisa, con l’uso di spionaggio e azioni sotto copertura.
Durante una di queste nuove operazioni in Svezia, che doveva essere solo di addestramento, scoppia un improvviso attacco terroristico in un centro commerciale e loro si mettono a dare una mano, anche se disarmati, per aiutare le persone che stanno morendo. Semplicemente fantastici! Il comando però non apprezza e li lascia nuovamente a terra (che stronzi direi!).
La caratteristica principale e più bella di questi folli e coraggiosi uomini è come siano riusciti a diventare una squadra sia sul campo di battaglia che fuori. Si adattano e vanno avanti, per dirla con le loro parole: È come esci dalla merda che ti rende forte.
Si guardano le spalle a vicenda, nessuno può portare tutto il peso del loro lavoro da solo e piano piano risolvono i loro problemi. I sensi di colpa di Ray, Drew che smette di fare il cretino, Sonny che diventa grande, Omar che dimostra il suo valore, gli incubi del passato di Jason che non riesce a perdonare se stesso ma ha solo fatto il suo lavoro senza chiedere niente e sacrificando tutto se stesso. Bravo 1 riceverà anche un’altra grande mano da Mandy, che gli sta sempre accanto.
SEAL Team 7 è stata una stagione che ha dato un degno finale a tutti. Un lieto fine che non mi aspettavo. Avevo immaginato che qualcuno ci avrebbe lasciato le penne, ma per fortuna non è stato così.
Questa volta è stata più corale, trattando di più la vita privata dei protagonisti e meno le azioni militari. Le poche che ci sono state li hanno visti tutti in grande spolvero.
Il cerchio si è chiuso, le storie si sono concluse, ma nello stesso tempo andranno avanti nella nostra immaginazione. Mi mancheranno Jason, Ray, Sonny e compagnia bella.
Voglio lasciarvi con le parole di Ray che secondo me riassumono benissimo cosa è stato SEAL Team e buona vita a tutti:
Quindi, sia sul campo di battaglia o fuori dobbiamo sempre sostenerci a vicenda. Rimanere nella lotta per recuperare la nostra bontà perduta, creare gli strumenti per perdonare noi stessi. Facciamo tutto il possibile per proteggere i protettori. E assicurarci che nessuno sia lasciato indietro. Dobbiamo rinnovare la nostra voglia di vivere bene, non perdere mai la speranza, trovare un significato a casa. E dimostrare, una volta per tutte, che la guerra non deve avere l’ultima parola.
P.s. Alla fine non mi sono commossa per niente, no no 😭.
Prediligo i fantasy e gli storici ma non disdegno ogni tanto zampettare tra thriller e polizieschi. Sono molto timida ma a volte non lo posso nascondere… gote rosse e occhi a cuoricino non mentono. Regalatemi una fontana che sgorga continuamente cioccolato e mi farete molto felice. Mi piacciono anche i libri e lo sport, ma odio gli zombie!