Retribution, uscito negli States il 25 agosto, arriverà nelle nostre sale il 20 ottobre ed è il remake di Desconocido – Resa dei conti, film spagnolo del 2015
Ci sono poche sicurezze nel mondo del cinema. Una è l’incontenibile voglia degli americani di produrre remake e reboot a iosa e l’altra è che quando vedi Liam Neeson in qualche trailer, allora la sua famiglia è in pericolo. Entrato da un po’ in questo tunnel di revenge movie, come non citare la saga di Taken, l’attore sembra sguazzarci comodamente e Retribution rientra a pieno nella categoria.
Seguiamo così Matt Turner, padre e uomo d’affari, per le strade di Berlino. Dopo una non tanto idilliaca colazione con moglie e figli, il nostro protagonista si siede in macchina e si dirige verso la scuola per lasciare la prole e iniziare la sua giornata di lavoro. Prima di poter arrivare a destinazione un cellulare inizia a squillare e… sorpresa, sorpresa chi è? Lo psicopatico di turno, ovviamente, che lo minaccia di far saltare l’auto se non seguirà esattamente le sue istruzioni.
La trama è tutta qui e si concentra nei primi venti minuti, altro non si può aggiungere perché è un susseguirsi di inseguimenti ed esplosioni una dietro l’altra e la storia si muove giusto all’ultimo momento verso un finale deludente e non è neanche la parte peggiore.
Cominciamo dai personaggi, tutti perché non se ne salva uno, sono appena abbozzati e senza alcun fascino. Mettiamo da parte i ragazzi che sono lì giusto per supporto/mascotte da proteggere, Matt è un uomo d’affari, tra una telefonata e l’altra sappiamo che investe soldi altrui, ma in cosa? Non ci è dato sapere, così anche il movente ci sfugge fino al finale.
Perché è stato preso di mira?
I dialoghi sono sterili. Ogni battuta è ripetuta almeno due volte, perché nessuno ascolta nessuno, a cominciare dal protagonista, per passare allo sconosciuto e all’agente dell’Interpol. Le informazioni vengono ignorate e tutto avviene senza un filo logico. Oltre al raziocinio, sfuggono anche le leggi fisiche.
Insomma, Retribution è da guardare con il cervello spento, altrimenti se non avete bisogno di un finale potete accontentarvi del trailer.
Avete presente quando inizia a piacervi un personaggio e dopo cinque minuti muore o quando alla fine di una serie che vi è piaciuta tanto ne annunciano la cancellazione? Ecco, quello è il mio mai una gioia personale. Ho un talento naturale nel trovare le brutture più indicibili da guardare e dopo averlo fatto mi consolo divorando patatine e horror.