La prima stagione di Your Honor mi aveva totalmente entusiasmato: si trattava, infatti, di una miniserie ispirata da un format israeliano con protagonista Bryan Cranston che doveva assolutamente chiudersi lì perché terminava in maniera tanto tragica quanto perfetta.
Come al solito, però, il grande riscontro di pubblico ha portato gli autori ad allungare il brodo creando una seconda stagione, a mio parere, priva di senso e costruita in maniera dispersiva e pesante.
Un po’ di trama…
Tutto parte nel momento in cui il figlio del giudice Michael Desiato, Adam, investe e uccide non volontariamente il figlio minore dei Baxter, una celebre famiglia di mafiosi di New Orleans.
Sebbene dapprima il giudice porti il figlio in commissariato per confessare l’accaduto, una volta che quest’ultimo scopre chi ha investito Adam e capisce anche che verrà ucciso dai Baxter per vendetta, decide di insabbiare tutto, cancellando le prove e diventando un vero e proprio bugiardo seriale per coprire il figlio.
Ciò porterà a terribili conseguenze, una volta che verrà incolpato del delitto Kofi Jones (che aveva solo rubato la macchina con cui Adam aveva ucciso Rocco Baxter): la famiglia mafiosa non solo ucciderà Kofi ma anche la sua intera famiglia, lasciando vivo solo il sedicenne Eugene.
Nella prima stagione quest’ultimo, per vendetta, si recherà a una festa dei Baxter e sparerà per sbaglio a Adam che morirà per le ferite.
Capite bene, dalla trama che vi ho raccontato, che “Your Honor” terminava con un epilogo perfettamente coerente e potevano benissimo evitare di proseguire.
Un po’ di opinioni random…
La seconda stagione, infatti, è confusa, non ha un intreccio specifico e delineato e dapprima parte con il giudice Desiato in carcere, poi, lo fanno uscire, in un secondo momento emerge anche il problema dell’assassino della moglie Robin che improvvisamente deve essere scoperto, infine, ci si sposta al processo di Eugene, ma che razza di organizzazione del plot è questa?
Più guardavo e più non capivo dove volessero andare a parere ma, soprattutto, non comprendevo il focus della questione.
Il finale, poi, mi ha lasciato interdetta perché so per certo che non ci sarà una terza stagione; eppure, niente viene chiuso nella maniera corretta.
Non si capisce se Jimmy Baxter, il capofamiglia, sopravviverà dopo essere stato sparato dal suocero, non sappiamo bene dove stia andando il giudice Desiato, se lo abbiano messo in galera o se vada semplicemente a trovare qualcuno.
Non è chiaro nulla e questa sensazione di confusione me la sono portata dietro per tutta la visione che è stata difficoltosa; se non ho mollato è stato solo per il rispetto che nutro per Bryan Cranston, attore che adoro.
E, in effetti, tutta la serie viene tenuta insieme dalla prova attoriale della star di Breaking Bad: se non ci fosse stato lui, davvero avrei spento il pc e mandato all’aria i miei piani di finire tutto ciò che inizio.
Non mi sono piaciuti nemmeno i colori delle scene: scuri, macabri, a volte, alcune parti erano immerse in un buio quasi totale e dovevo combattere con il pulsante della luminosità del mio pc per capirci qualcosa.
Alcuni personaggi, poi, erano davvero odiosi: ho mal sopportato Fia che, seppure dovrebbe rappresentare la purezza e l’eroina della storia, alla fine compie scelte terribili in onore non si sa di quali ideali, come, ad esempio, abbandonare suo figlio e darlo in adozione (sempre che io abbia capito bene la scena finale…).
Non parliamo, poi, di Gina Baxter e della sua crudeltà, in una sola stagione è riuscita a spingere il padre a sparare a suo marito e, poi, avvisare i soccorsi e portare, così, all’incarcerazione del genitore; sicuramente è un personaggio riuscito che, però, è difficile da mandare giù.
Conclusione
Non voglio, ovviamente, svelarvi troppo della trama ma, per riuscire a darvi un consiglio, vi dico che c’è un pout pourri di generi: si va dal mistery, al thriller, passando per il legal drama e arrivando forse a toccare pure il romance.
Troppi generi, troppa dispersione e se avete amato la prima stagione sicuramente rimarrete delusi dalla seconda che, ripeto, non andava fatta.
Se, invece, vi piacciono le fiction italiane recuperate “Vostro Onore”, una serie liberamente ispirata a quella americana e israeliana con un finale molto originale che lascia a bocca aperta e con una magistrale interpretazione da parte di Stefano Accorsi, attore che io apprezzo molto.
Ce n’è per tutti i gusti, praticamente ogni paese esistente sta sfornando una versione rivista e cambiata di “Your Honor” (o forse del corrispettivo israeliano Kvodo) e questo ha sicuramente senso perché l’incipit da cui parte tutta la storia è vincente; lasciamo, però, perdere le seconde stagioni create solo per allungare il brodo all’infinito e fare soldi sulla povera pelle di noi poveri spettatori.
Tra il libro e il film ho sempre preferito il libro, per questo cerco sempre di guardare serie tv con sceneggiatura originale. Più son truci e meglio è, perché l'unico modo per combattere il Male è attraverso la sua conoscenza. Se mi cercate, non mi troverete mai al cinema nelle sale dei film strappalacrime. Molto meglio gli horror e tanti, tanti pop corn!