Il sequel dell’amatissima serie “Sex and the city” è uscito il 9 dicembre 2021 su Now TV e Sky. Grande assente l’attrice Kim Cattrall che interpretava Samantha…
Mai avrei creduto che mi sarei ritrovata di fronte al sequel di Sex and the city: per quanto iconica e fondamentale per me fosse stata quella serie, la consideravo un capitolo chiuso, soprattutto dopo i due film e l’invecchiamento inevitabile dei protagonisti…
Eppure è stato fatto il miracolo e le ragazze newyorchesi si sono riunite per una nuova stagione: Miranda, Charlotte e Carrie, però, non sono accompagnate da Samantha in “And just like that”, la quale è misteriosamente partita per Londra dopo che Carrie non ha più voluto che le facesse da manager.
In realtà, noi fans sappiamo benissimo che l’escamotage nasconde molto di più: pare infatti che l’attrice Kim Cattrall non sopportasse le altre protagoniste e che sul set siano nate spesso accese discussioni.

I ruggenti anni ’90 sono passati
Ora Carrie e le altre si trovano alle prese con una vecchiaia incipiente: il marito di Miranda, Steve, soffre anche di sordità al 60% e per questo è costretto a portare l’apparecchio acustico, Miranda stessa non si tinge più i capelli e viene perciò ripresa da Charlotte in quanto metterebbe troppo l’accento sulla loro età non più giovane; persino Mister Big ha perso lo smalto di un tempo barattandolo con un addome flaccido e pingue.
La prima puntata scorre tranquilla: rivediamo i personaggi tanto amati, le ragazze passano, come sempre, la loro esistenza tra ristoranti di lusso, Cosmopolitan e allegre uscite in compagnia.
Il fascino che emanava quella vita emancipata e libera, però, è perduto per sempre: persino Carrie che ora è alle prese con un podcast sulla parità di genere e la sessualità in compagnia di due individui molto strani, si sente a disagio a parlare di sesso in maniera esplicita, come se i tempi fossero cambiati e alla provocazione si fosse sostituita la volgarità gratuita.
Credo che questa sia la sensazione di tutte le donne di una certa età: essere state innovative ai loro tempi ma non riuscire più a continuare a esserlo anche nel presente.
La rubrica che Carrie teneva su un’importante quotidiano è stata sostituita da Instagram, dai podcast e dai social media ma ha perso completamente il suo fascino.
Poche, nel primo episodio, le tematiche sociali sollevate: ricordo le vecchie stagioni e di come indagassero sui problemi di coppia e sulle difficoltà in amore, ecco, tutto questo non esiste più, rimane solo una messa in scena che cerca di imitare il passato ma venendo ostacolata dai cambiamenti del presente.

L’età che avanza viene sublimata anche dalla presenza della morte nella prima puntata (ovviamente non vi dirò chi schiatta ma posso assicurarvi che sarà un grande sorpresa!).
In conclusione, avrei preferito ricordare Carrie e le sue amiche come delle giovani felici e spensierate, non alle prese con acciacchi o vedovanze.
Per questo penso che il brodo di Sex and the city sia stato allungato troppo e che anche rappresentare personaggi che non accettano i loro anni e che vivono all’inseguimento del passato non dia un messaggio molto positivo.
Nel complesso, però, devo ammettere che vi darò il mio parere alla fine della visione di tutti gli episodi: da super fan di Sex and the city non posso esimermi dalla visione completa.

Tra il libro e il film ho sempre preferito il libro, per questo cerco sempre di guardare serie tv con sceneggiatura originale. Più son truci e meglio è, perché l'unico modo per combattere il Male è attraverso la sua conoscenza. Se mi cercate, non mi troverete mai al cinema nelle sale dei film strappalacrime. Molto meglio gli horror e tanti, tanti pop corn!