Paradise è una serie ideata da Dan Fogelman, disponibile dal 28 gennaio su Disney+ ed è talmente appassionante che è già stata rinnovata.

Il protagonista è Xavier Collins (Sterling K. Brown, il mio tanto odiato Randall di This Is Us), un agente dei Servizi Segreti sempre pronto a dare tutto se stesso. Ogni sua azione è guidata da saldi principi, non si lascia andare a tentazioni o pressioni esterne che vorrebbero corromperlo, anche a scapito della sua stessa famiglia.
Ha un rapporto lavorativo di amore e odio con Cal Bradford (James Marsden), ex Presidente degli Stati Uniti molto alla mano, anticonformista e spensierato.
Poi abbiamo la multimilionaria Samantha Redmond (Julianne Nicholson), alias “Sinatra”, la vera detentrice del potere all’interno della comunità, una donna autoritaria e senza troppi scrupoli resa tale dalle asperità della vita.
Cos’è davvero Paradise? È una città sotterranea in cui sono state trasferite venticinquemila persone che il governo degli Stati Uniti ha deciso fossero degne di essere “salvate” dall’imminente fine del mondo. Sono state selezionate da una psicoterapeuta (Sarah Shahi)… io direi più in base al conto in banca o alle posizioni occupate. È un luogo perfetto, un paradiso in cui vivere felici e contenti mentre il resto della terra si estingue. Non manca nulla: scuole, luna park, pub, biblioteca e tutto ciò che si può desiderare. Per rendere tutto più realistico anche il colore del cielo cambia, tutto grazie alla onnipresente tecnologia che controlla ogni aspetto della vita dei cittadini tramite smartwatch che non possono mai essere tolti. Non ci sono armi, c’è pace e tranquillità. Peccato sia una facciata che nasconde ben altro.
Questa comunità apparentemente perfetta viene sconvolta da un omicidio. La calma che regnava viene infranta e nello stesso tempo iniziano a venire a galla un segreto dopo l’altro: chi comanda davvero? Chi dice la verità e chi mente?

Paradise inoltre affronta molti attuali, quasi come se fosse uno specchio dell’epoca in cui viviamo (ogni riferimento ai vari pazzoidi che governano il mondo è puramente casuale). Tutta questa tecnologia sorveglia la vita in ogni suo aspetto arrivando a un’invasione della privacy tale da far emergere le disparità economiche e sociali tra chi vive nel lusso e chi deve lottare per tutto mettendo in luce la mancanza di fiducia nell’autorità e portando alla scoperta delle menzogne inerenti al problema dell’emergenza climatica che sta cominciando a distruggere il mondo.
Se all’inizio ho faticato a guardarla, dopo qualche episodio mi ha preso completamente portandomi in questo mondo elitario in cui quello che conta è essere potente, non importa a discapito di chi o di che cosa. È un thriller post-apocalittico ricco di tensione con i tasselli dell’intricato puzzle che vengono aggiunti uno dopo l’altro in un alternarsi tra presente e passato. Infatti, i flashback ci mostrano perché i vari personaggi sono diventati quello che sono.
Tra intrighi e giochi di potere, le indagini di Xavier ci faranno vedere il lato più oscuro di quello che si nasconde nei luoghi in cui chi governa dovrebbe pensare al benessere della popolazione e non solo a se stesso, soprattutto davanti a una catastrofe mondiale. Quando è in ballo la salvezza, non importa a nessuno delle persone comuni e dei lavoratori onesti, possono essere lasciati tranquillamente indietro.
Sterling K. Brown è stato magistrale nel dar vita al suo personaggio tormentato e segnato da traumi è l’incarnazione della rabbia di chi è nel giusto. James Marsden ha creato la sua perfetta controparte, un uomo ambiguo, misterioso e disinvolto che alleggerisce la situazione con la sua parte comica. Julianne Nicholson d’altronde non è stata da meno con la sua Sinatra che riesce a intimidire con la sua sola presenza.

Quest’élite vive in ambienti sontuosi ed eleganti per nascondere la decadenza e l’immoralità che la contraddistingue e, a livello visivo, è stata resa da colori freddi mentre i comuni mortali e i flashback sono rappresentati da quelli caldi e più naturali.
Il finale aperto ci lascia con il fiato sospeso in attesa della seconda stagione, un epilogo che vede una sorta di passaggio di testimone nell’ereditare i segreti e i misteri da svelare dai genitori ai figli, quelli di Xavier e del presidente.
Paradise insomma spinge a chiederci che cosa si è disposti a fare o abbandonare per ottenere il potere. Vale davvero la pena sacrificare anche chi si ama, mondo compreso?


Prediligo i fantasy e gli storici ma non disdegno ogni tanto zampettare tra thriller e polizieschi. Sono molto timida ma a volte non lo posso nascondere… gote rosse e occhi a cuoricino non mentono. Regalatemi una fontana che sgorga continuamente cioccolato e mi farete molto felice. Mi piacciono anche i libri e lo sport, ma odio gli zombie!