Outlander 7 è terminato con la seconda parte della stagione andata in onda su Sky dopo poco più di anno dalla prima.
Devo dire che, nonostante i molti momenti di noia, questi altri episodi hanno riservato forti emozioni e colpi di scena.
Nella sorta di nuova première avevamo lasciato Jamie e Ian in Scozia dalla famiglia, Claire accorrere in aiuto di John in America, Roger e Buck alla ricerca di Jeremiah.
Voglio togliermi subito il pensiero e parlare della parte secondo me più brutta: quella di Bree, Jem, Mandy e Inutili-Roger. Eh sì, l’uomo, che avrebbe dovuto salvare il bambino, ha fatto un buco nell’acqua: è finito nel tempo sbagliato e ha solo girellato su e giù per la Scozia. In compenso, ci ha permesso di rivedere delle vecchie conoscenze e di fare incontrare Bree con il padre di Jamie… il nonno. Come? Non ve lo dico, ma posso anticiparvi che questo ha fatto capire alla ragazza in quale epoca si sente davvero a casa.

Il triangolo tra Ian, Rachel e William si risolve… con un quadrato. Il figlio segreto di Jamie, dopo il due di picche preso della ragazza, si lascia ammaliare dalla prostituta Jane e decide di prendere lei e la sorellina Francis sotto la sua ala.
Forse a causa della delusione provata nello scoprire le sue vere origini, si toglie un po’ la puzza sotto al naso, anche se lo avrei volentieri ucciso per come ha reagito alla notizia. Purtroppo per lui, il mai una gioia è in agguato.
Ian e Rachel sono davvero tenerissimi e dolcissimi insieme. I matrimoni quaccheri sono davvero strani e lunghi, aspettano che sia lo spirito a parlargli… e se non succede che si fa? Si aspetta in eterno?

A proposito d’amore, quello tra Jamie e Claire è in grado di superare i confini dello spazio-tempo, niente li può dividere, che siano guerre, complotti, naufragi, matrimoni, pallottole, morti vere e presunte.
Caitríona Balfe e Sam Heughan sono semplicemente perfetti nel rendere questi personaggi, che incarnano la fedeltà, il senso della giustizia, l’importanza della famiglia, reali.
La Guerra d’indipendenza va avanti e i due sono sempre più combattuti se scegliere di proteggere coloro che amano o combattere per la terra che è diventata la loro casa. Arriverà un momento che li aiuterà a decidere che cosa fare.

Non importano più le battaglie, ma solo l’amore, quello che ti dà la carica, che ti spinge a fare qualsiasi cosa, anche a dare il proprio sangue:
“Otto pinte, è quanto mi ha detto che ce n’è nel corpo. Vorrei potertene dare un po’ del mio, ne ho in abbondanza. Hai detto che è possibile, ma non in questo tempo e che ha a che fare con delle cose che potrebbero non combaciare. Ma sicuramente i nostri scorrerebbero l’uno nell’altro. Il mio corpo riconoscerebbe il tuo sangue come fosse suo. Sangue del mio sangue Sassenach. Ce lo siamo detti. Ed è la verità.”
In Outlander 7 ci sono stati dei momenti davvero commoventi, come quando Jamie è costretto a dire addio a quello che per lui è stato come un fratello, sempre alla sua sinistra, il suo fianco debole. O quando Claire e John uniscono le loro disperazioni per non soccombere al dolore straziante della perdita. O vedere un’amicizia rovinata dalla gelosia.
Il colpo di scena finale poi è stato scioccante. I ricordi mantengono le persone vive e Claire e Jamie non hanno dimenticato la loro piccola Faith morta quando era solo una neonata?
E se non lo fosse davvero?
La risposta ce la darà solo l’ottava e ultima stagione di questa serie che, anche se per me è andata peggiorando nel tempo e ha perso il fascino delle prime, riesce sempre a riservare delle sorprese.


Prediligo i fantasy e gli storici ma non disdegno ogni tanto zampettare tra thriller e polizieschi. Sono molto timida ma a volte non lo posso nascondere… gote rosse e occhi a cuoricino non mentono. Regalatemi una fontana che sgorga continuamente cioccolato e mi farete molto felice. Mi piacciono anche i libri e lo sport, ma odio gli zombie!