No Escape è una serie britannica disponibile dal 28 settembre su Paramount+ tratta dal romanzo inedito The Blue di Lucy Clarke.
Siamo in Australia, la guardia costiera trova lo yacht The Blue alla deriva al largo della costa. Il motore è acceso, ma i soccorritori non trovano nessuno a bordo.
Dove sono finiti tutti?
E poi all’improvviso ci troviamo a Londra, dove le due migliori amiche Lana (Abigail Lawrie) e Kitty (Rhianne Barreto) stanno partendo in fretta e furia per le Filippine.
Come sono collegate le due cose?
Semplice: No Escape inizia dalla fine della storia. Le due ragazze stanno scappando da qualcosa che hanno fatto e finiranno sullo yacht.
Il capitano è l’australiano Aaron (Jay Ryan), tormentato dai fantasmi del passato, e a comporre il resto dell’equipaggio ci sono suo fratello minore Denny (Sean Keenan) che nasconde molti segreti, il tedesco Heinrich (Elmo Anton Stratz), il tuttofare testacalda della compagnia, l’americana Michelle (Colette Dalal Tchantcho), la voce della ragione del gruppo, e il metà filippino e metà francese Joseph (Narayan David Hecter), l’artista che crede alle maledizioni del mare e delle isole.

Sarà un viaggio ricco di feste, avventure, misteri e guai. Ma attenzione, niente è come sembra. C’è tormento a bordo, segreti e anarchia sotto l’apparente democrazia di Aaron, soprattutto dopo l’arrivo di Lana e Kitty che vanno a turbare l’equilibrio che si era creato.
No Escape oscilla tra il presente, con l’indagine della polizia,e il passato, che ci mostra lo svolgersi dei fatti.
Il The Blue rappresenta il sogno di vivere all’avventura in giro per il mondo ma anche l’incubo di quello che succede: terribili segreti, sensi di colpa, atti illeciti, rivolte sociali, sanguinose vendette… una passeggiata di salute insomma.

Dopo un bell’inizio però, è diventato noioso. Sette episodi sono veramente troppi per raccontare questa storia, ne bastavano molti meno. L’aiuto iniziale chiesto dalla barca si perde nella nulla, rispunta alla fine come se si fossero ricordati all’improvviso dell’emergenza.
I protagonisti commettono errori su errori, tanti, che danno un senso di irrealtà. La successione di eventi è davvero assurda.
La fiducia che si ripone nelle persone non sempre viene ripagata, soprattutto quando i legami creati troppo velocemente in luoghi piccoli come uno yacht, non ti consentono di capire chi nasconde dei segreti o potrebbe essere il serial killer.
E non finisce qui. Ci sono anche la corruzione delle forze dell’ordine, usi e costumi diversi dai nostri (ricordate che siamo nelle Filippine e in Australia), la povertà di certe zone sfruttate fino all’osso dal turismo.

No Escape, insomma, ci regala paesaggi mozzafiato e acque cristalline, gli attori sono stati bravi, ma ci sono troppi eccessi tanto da stravolgere l’intera trama fino a giungere al finale frettoloso e deludente.
Se amate i thriller buttateci un occhio, ma non aspettatevi molto.


Prediligo i fantasy e gli storici ma non disdegno ogni tanto zampettare tra thriller e polizieschi. Sono molto timida ma a volte non lo posso nascondere… gote rosse e occhi a cuoricino non mentono. Regalatemi una fontana che sgorga continuamente cioccolato e mi farete molto felice. Mi piacciono anche i libri e lo sport, ma odio gli zombie!