Monarch: Legacy of Monsters porta sul piccolo schermo dieci episodi sulla nascita della famosa organizzazione a caccia di Godzilla
Conosciamo tutti la storia del lucertolone nato come simbolo della devastazione giapponese e cresciuto a pane e radiazioni. Godzilla ha avuto vita nuova con il film del 2014 di Gareth Edwards, in cui viene raccontata l’origine del più maestoso tra i Kaiju e da allora si è ampliata con dei sequel, includendo pian piano altre creature giganti.
Va da sé che, dopo i successi cinematografici, abbiano pensato di affrontare argomenti un po’ nebulosi, tra questi la nascita della Monarch, l’organizzazione che lotta per assicurare la sopravvivenza dell’umanità.
In Monarch: legacy of Monsters seguiamo due linee temporali: il presente, ambientato un anno dopo la distruzione di San Francisco da parte di Godzilla e il passato, che mostra diversi momenti accaduti negli anni ’50 che hanno dato vita alla Monarch.
2015, Tokyo
Tutto inizia da qui, o quasi, Cate (Anna Sawai), giovane insegnante con crisi post-traumatiche, bisogna ringraziare il lucertolone per questo, vola nella capitale giapponese per prendere possesso dell’appartamento del padre defunto.
Una volta arrivata, trova una sorpresa: scopre di avere un fratellastro, Kentaro (Ren Wanabe), e che potrebbe esserci una remota possibilità che il genitore non sia morto. Insieme cercano di capire su cosa stesse lavorando prima di scappare e sparire. A loro si unirà May (Kiersey Clemons), una hacker, amica del ragazzo, che li aiuterà nella ricerca.
Anni ‘50
Al tenente Lee Shaw (Wyatt Russell) viene assegnata la protezione della Dottoressa Keiko Miura (Mari Yamamoto) mentre segue le radiazioni nella giungla di Manila. Verranno affiancati da un giovane e divertente Bill Randa (Anders Holm). Saranno loro i fondatori della Monarch, ma di cosa si occupa nel dettaglio? Ci toccherà scoprirlo nei prossimi episodi.
Tory Tunnell, produttore esecutivo, ha affermato che la serie può essere guardata anche senza la visione dei film.
Verissimo, ma per i fan fa un sacco piacere vedere vecchie conoscenze, come il cameo iniziale di John Goodman, che riprende i panni di un maturo Bill Randa in fuga sull’isola del Teschio; o la nuova prospettiva, anche se breve, della distruzione del Golden Gate di San Francisco.
Il trio del passato è molto più divertente, le loro interazioni sono uno spasso e si alternano a molti momenti d’azione in stile Indiana Jones. Nel presente infatti, e meno male aggiungerei, viene in soccorso un invecchiato Lee Shaw (Kurt Russell) che porta la leggerezza che manca. Sono davvero curiosa di sapere come si evolverà la storia.
Wyatt e Kurt hanno un fascino incredibile, reggerebbero da soli l’intera serie, spero di non prendere una cantonata, ma ho molta fiducia in loro.
Monarch: Legacy of Monsters nasce come tentativo di ampliare il Monsterverse che abbiamo conosciuto e intravisto nei film, in particolare in Godzilla vs Kong, ma sarà all’altezza?
L’universo creato dalla Toho si sta evolvendo e creare una nuova storia potrebbe diventare alquanto scoraggiante, ma non per Matt Shakman (WandaVision e Game of Thrones) che ha diretto i primi due episodi.
“Amo affrontare sfide differenti. Gravito verso cose che non ho mai fatto prima e mi diverto a combinare toni e stili.”
Con queste premesse si è approcciato a Monarch: Legacy of Monsters, ma sarà la carta vincente?
Per il momento, direi proprio di sì.
Avete presente quando inizia a piacervi un personaggio e dopo cinque minuti muore o quando alla fine di una serie che vi è piaciuta tanto ne annunciano la cancellazione? Ecco, quello è il mio mai una gioia personale. Ho un talento naturale nel trovare le brutture più indicibili da guardare e dopo averlo fatto mi consolo divorando patatine e horror.