Love and Monsters, film diretto da Michael Matthews, è la storia di Joel Dawson (Dylan O’Brien), che si ritrova coinvolto in un’apocalisse di mostri, alla quale riesce inaspettatamente a sopravvivere. Gli umani ora vivono sottoterra mentre i mostri dominano in superficie. Nel gruppo con cui vive, Joel è l’unico senza una compagna, riuscirà a stabilire un contatto radio con Aimee la ragazza di cui si era innamorato prima dell’Apocalisse. Nonostante le scarse possibilità di sopravvivenza Joel lascia il suo rifugio per trovare la sua amata.
Vi spoilero l’unica cosa importante: il cane… anzi, non ve lo dico, perché voglio che proviate le mie stesse emozioni in quella scena e quando guarderete questo film capirete esattamente di quale momento sto parlando.
Dylan O’Brien porta sullo schermo un ragazzo goffo, di buon cuore, che frustrato dalla solitudine che comporta essere l’unico single della sua colonia, sceglie di compiere il viaggio della vita e percorre i 150 km che lo separano dal suo primo (e unico) amore.
Il suo viaggio sembra una condanna sicura, ma in quei sette giorni di cammino incontra Boy, un cane tremendamente astuto, e Minnow e Clyde, un uomo e una bambina abituati alla vita in superficie, che gli insegnano tecniche di sopravvivenza che gli salveranno la vita in più di un’occasione.
La strada verso Aimee è piena di pericoli di ogni genere, che portano Joel a sbloccarsi, lo rendono coraggioso e gli permettono di crescere, finalmente fuori dal nido sicuro della sua comunità.
Love and Monsters è un film per famiglie moderatamente avvincente, con grandi picchi di adrenalina e tenerezza; dà allo spettatore il tempo di capire ciò che accade e la voce fuori campo lo aiuta ancora di più a contestualizzare, semplificando al massimo la visione. Porta con sé svariati messaggi, tra i quali spicca il mio preferito: non tutti i mostri sono cattivi, e per capirli basta guardarli negli occhi. Come per Boy, capirete presto a cosa mi riferisco.
Personalmente l’ho percepito come una versione edulcorata di Benvenuti a Zombieland, perfetto da guardare coi figli per chi, a differenza nostra, non è ancora pronto agli zombie.
Un film ben fatto, con un protagonista perfettamente imperfetto che porta lo spettatore a empatizzare immediatamente con lui.
Il mio biglietto da visita sono grandi occhi cerulei e un sorriso affettuoso, caratteristiche perfette per mascherare umorismo triviale e un sarcasmo che altrimenti mi metterebbe in guai seri.
Mi piacciono i dinosauri, gli zombie e il formaggio; sono sempre alla ricerca di qualcosa di nuovo, ma adoro anche rivedere i classici della mia infanzia.
E il formaggio.