Con il terzo e quarto episodio, La Cura e Guerra Fredda, de L’Amica Geniale, lasciamo in disparte i tumulti dell’Italia degli anni’70, che avevamo visto nella puntata precedente e ci concentriamo non solo su Elena e Lila, ma anche sulla posizione che le donne ricoprono in famiglia, nel matrimonio, nell’intimità e soprattutto nella società del secolo scorso.
Le due amiche sono di nuovo insieme, Elena decide di aiutare Lila a liberarsi di quel lavoro faticoso in fabbrica scrivendo articoli per L’Unità, tramite il quale denuncia il trattamento riservato ai lavoratori ma, soprattutto, alle donne.
Successivamente, farà in modo che Lila, attraverso una serie di visite mediche, possa prendersi cura della propria salute.
Nel vedere Lila appassire, Elena prova un senso di potere nell’aiutarla, perché in questo modo può sfoggiare la sua nuova condizione.
In una di queste occasioni finiranno per parlare della pillola.
All’epoca era illegale prescriverla a donne che non erano sposate, in teoria si usava per regolarizzare il ciclo, in realtà serviva alle donne per non restare incinte.
Sulla spiaggia, Lila e Lenù per la prima volta si confideranno sul sesso e sugli uomini.
Lila non ha mai sentito piacere nel fare sesso, ha solo fatto tutto quello che una donna deve fare per compiacere l’uomo.
Elena invece prova piacere nel fare sesso. Tuttavia, farlo le crea una certa ansia, in quanto teme non solo di restare incinta, ma ha paura del giudizio dei maschi.
Erano loro che ti dicevano come dovevi essere. E a criticarti sia se ti tiravi indietro sia se ti abbandonavi. Anche Nino dicendo che Lila era fatta male nel sesso, aveva espresso l’idea che i loro desideri dovessero essere per forza i nostri. Il risultato era che il piacere sembrava un’infelicità viziosa.
Anche le parole dell’amica Gigliola, futura moglie di Michele, uno dei personaggi peggiori, lasceranno dei dubbi su Elena.
L’amica dirà alla Greco che è fortunata a sposare un uomo come Pietro che ha a cuore i suoi desideri, quando invece lei è intrappolata in un matrimonio fatto di solitudine:
“Gli uomini si sposano solo per avere una serva fidata”.
Purtroppo, col trascorrere degli anni anche Elena finirà per sentirsi come Gigliola e come Lila.
Pietro non è migliore dei ragazzi del rione e una volta sposato, l’uomo soffoca le aspirazioni della moglie, la relega al ruolo di consorte, madre e massaia.
Nonostante sappia della profonda depressione di Elena non farà molto per aiutarla.
Il matrimonio diventa una sorta di gabbia per tutte loro.
Talmente soffocata e annoiata in quel matrimonio senza amore, la donna finisce per credere di essere vittima di una fattura di Lila, perché ogni volta che si sentono al telefono, l’amica trascina Elena in una profonda tristezza.
Il rapporto di amicizia tra le due è sempre stato particolarmente tossico.
Si cercano, poi devono allontanarsi. L’una cerca sempre una rivalsa sull’altra, eppure c’è sempre dell’affetto che le unisce.
Sarà l’ultima conversazione con Lila a gettare nello sconforto più totale Elena.
Finalmente la Greco saprà cosa ne pensa Lila dei due romanzi che ha scritto. La sua amica geniale li trova brutti, non riesce a sentire la voce di Elena in quello che ha scritto.
La delusione per quel giudizio tanto atteso sarà così grande che la donna si getterà tra le braccia del marito e i due concepiranno la seconda figlia Elsa.
Questi due episodi sono stati molto più intimi e ancora una volta chi esce distrutta tra le due è sempre Elena che, nonostante gli sforzi per allontanarsi da quella vita di miseria, finisce sempre per ritornarci.
Lila invece, nonostante le difficoltà, supera ogni ostacolo con la sua forza d’animo.
Forse Lila è davvero una maledizione per Elena?
Avete presente il mondo gotico di Penny Dreadful? Preparatevi perché non avete visto niente. Lasciatevi trascinare dal mio elegante cinismo…ne vale la pena. Se da piccola desideravo ricevere il bacio del vero amore come le principesse, con gli anni il crime si impossessa di me e capisco che dare la caccia ai cattivi è più divertente del vissero felici e contenti. Nonostante ciò, resto sempre una romanticona, infatti amo i period-drama. Da sempre ho evitato le soap spagnole ma alle Dizi turche non sono riuscita a resistere