La legge di Lidia Poët torna su Netflix con una seconda stagione e nuovi casi da risolvere per la nostra eroina.
Confermati tra i protagonisti Matilda de Angelis ed Eduardo Scarpetta.
Fa il suo ingresso un nuovo personaggio: il procuratore Pierluigi Fourneau interpretato da Gianmarco Saurino.
Let’s stream the trailer.

“Siamo passati dalla schiavitù del politicamente corretto alla gabbia del follemente corretto” (Luca Ricolfi)
Con rispetto parlando per i parenti della vera Lidia Poët che hanno giudicato dall’inizio questa serie senza nemmeno vederla o dopo averne visto solo una puntata: CHI SE NE FREGA!
Questa fiction è fatta bene.
Non è una biografia né pretende di esserlo. È liberamente ispirata alla storia della prima donna avvocato… o avvocatessa?
Ehi no, si dice Avvocata!
Ehhhhh … c’avete rotto con sto politicamente corretto a tutti costi.
Tra l’altro non è del tutto vero che i riferimenti storici sono falsi. La vera Lidia è stata realmente una pioniera della libertà femminile e di quella cosa di cui tanti amano riempirsi la bocca a profusione: la Par Condicio.
Ella si è battuta contro tutti perché le venisse riconosciuto il ruolo per cui aveva studiato sodo.
Una voce delicata, ma ferma che si fa strada con forza tra uomini che pretendono di imporre la propria autorità urlandole di tacere solo perché è una donna.
Tutto ciò viene riportato nella rappresentazione televisiva, dunque non siamo poi così lontani dalla realtà dei fatti.
Ah, ma nella fiction appare anche come una femmina discinta invece era serissima.
E che ne possiamo sapere noi?
Mica stavamo sotto la sua gonna con la video camera accesa.
D’altra parte come avremmo potuto… le video camere nemmeno c’erano ai tempi!
Senza contare il fatto che affibbiare poca serietà a una persona solo perché vive la propria sessualità senza vergogna è da tragloditi.

Comunque, ci teniamo a ribadirlo, si tratta di una fiction “ispirata a”.
Una Lidia Poët riscritta in chiave moderna.
Che poi, a ben pensarci, lottare per la libertà di poter scegliere il proprio destino, di fare carriera, di poter votare non la rende un personaggio emancipato considerata l’epoca in cui è nata e vissuta?
Ciononostante, non vi piace?
Esiste la libertà d’espressione e dato che di volgare non c’è proprio nulla, coloro a cui questa rappresentazione non va a genio possono guardare altro.
E poi, se alla vera Lidia sono capitati un procuratore e un giornalista belli anche solo la metà di quelli scelti nella fiction buon per lei

Unica pecca de La legge di Lidia Poët è la poca espressività di Matilda de Angelis, ma vabbè ormai lo sappiamo che è il suo modo di recitare.
Se però vi piacciono i legal drama godetevi questa Jessica Fletcher in corsetto e gonna a sbuffo.
Alcuni dei casi trattati sono davvero appassionanti e quello più importante che la nostra protagonista si troverà ad affrontare è davvero al cardiopalma.


Amo viaggiare nella bipolarità di horror e thriller e vi accompagnerò in un tour internazionale … da PAURA! Ogni tanto mi immergo in un fresco bagno di trash grazie alle serie turche. Cercate di capirmi… un po’ di refrigerio serve a tutti. A colazione niente dolci, meglio un toast … e non menzionate il Natale… il Grinch che è in me inizia a dibattersi come uno scarafaggio colpito dal Baygon