Fan de La Brea! Due grandi notizie per i pochi eletti che avevano capito fin dall’inizio le grandi potenzialità di quella che sembrava una patacca: abbiamo il rinnovo per la seconda stagione e sì, nella recensione del pilot avevo ragione. Se invece non sapete di cosa sto parlando, vi rimando al trailer.
In questi dieci episodi il budget non è aumentato, ma, a parte qualche animale preistorico in CGI e delle luci verdi fluttuanti, non c’era bisogno di chissà cosa: no, La Brea sta sul semplice e si fa bastare un sacco di prati e caverne posticce.
Tutto si basa sulla storia, che adoro per la sua originalità.
Gli showrunner in un’intervista hanno detto ciò che moltissimi appassionati di film e serie adorano sentire:
“Una delle cose che penso renda il nostro spettacolo unico è che ci piace rispondere alle domande velocemente, più velocemente di quanto potrebbero fare altre serie, e poi porne di nuove”
“Tutti questi misteri di cui stiamo parlando sono cose per le quali abbiamo alcune risposte interessanti, e sì, non credo che lasceremo il pubblico frustrato come in altri show di questo genere.”
La Brea è una serie avvincente, che non si aspetta che lo spettatore indovini da solo le risposte nell’arco di molti episodi e per questo lo accompagna, dando indizi chiari e risolvendo in modo ragionevolmente veloce i misteri. Non c’è frustrazione, non ci sono mille teorie che vanno a collidere in false piste che non portano a nulla.
Eve e Josh, Gavin e Izzie. In questo finale la famiglia, che per tutta la stagione ha lottato per sopravvivere e riunirsi, si ritrova a dover affrontare una nuova dinamica, con un membro svanito in una voragine insieme ad alcuni elementi del gruppo. Dove li avrà portati la luce verde? Saranno riusciti a tornare nel presente o sono stati risucchiati in un tempo e in un luogo ancora più pericolosi?
Le persone che hanno sepolto i lingotti della guerra civile potrebbero essere ancora in zona e rappresentare una minaccia per i sopravvissuti, e la mucca col codice a barre, oltre a dare latte, fornisce anche una gran quantità di interrogativi ai quali forse solo il curioso, quanto fifone, Scott può rispondere.
Chi, o cosa, ha causato le fratture temporali? La dottoressa Aldridge è un’alleata o una nemica?
Adoro La Brea proprio per le sue follie, per i plot inaspettati e il modo in cui gioca col tempo e lo spazio, eppure gli spettatori sono divisi tra chi ama lo show e chi lo odia. Chi come me osserva ogni istante senza mai distrarsi e chi invece non riesce ad andare oltre al budget ridotto e sì, questa era una frecciatina: tiè.
È una storia nuova, ricca di fantasia e scritta in modo eccellente, si può soprassedere sugli attori mediocri (che però si impegnano) e qualche dialogo scontato. Ora che la prima stagione è finita e abbiamo il rinnovo garantito per la seconda, dovete assolutamente guardarla.
La Brea non è ancora uscito in italiano, è possibile reperire gli episodi sottotitolati da bellissime persone digitando su google La Brea Sub Ita. Provare per credere!
Il mio biglietto da visita sono grandi occhi cerulei e un sorriso affettuoso, caratteristiche perfette per mascherare umorismo triviale e un sarcasmo che altrimenti mi metterebbe in guai seri.
Mi piacciono i dinosauri, gli zombie e il formaggio; sono sempre alla ricerca di qualcosa di nuovo, ma adoro anche rivedere i classici della mia infanzia.
E il formaggio.