It Ends with Us, tratto dall’omonimo romanzo di Colleen Hoover e dal 21 agosto al cinema, vede alla regia Justin Baldoni, coprotagonista di Blake Lively, in un film che tratta la violenza domestica con una superficialità sconcertante.
Il romanzo non mi aveva entusiasmato per lo stesso motivo, la pellicola con mio grande disappunto ha preferito concentrarsi sui tipici aspetti delle romcom.
It Ends with Us ha una sceneggiatura fin troppo zuccherosa, quasi una favola che di colpo vira nel dramma senza mostrarci la paura e il dolore nel vivere e subire una relazione abusante.

Lily Bloom conosce troppo bene la violenza domestica, il padre picchiava sua madre; il suo primo e grande amore Atlas viene cacciato di casa dalla madre, perché preferisce uomini violenti al figlio.
Dopo il funerale del padre, Lily sul tetto di un grattacielo a Boston, conosce il neurochirurgo Ryle che sembra l’uomo perfetto. In realtà già dal suo corteggiamento risulta ossessivo e asfissiante, tutto poi degenererà con atti aggressivi e violenti…
Lily sarà in grado di dire basta e salvare sé stessa e sua figlia dall’uomo che dice di amarla?

Blake Lively cerca di tenere in piedi il film da sola, perché Baldoni è mono espressivo e la parte del violento non gli riesce bene. Il personaggio di Atlas è talmente marginale e superficiale da risultare il peggiore dei tre. Lui dovrebbe essere il porto sicuro di Lily, ma in realtà è piatto… una buona caratterizzazione dei personaggi è fondamentale, qui purtroppo ci si focalizza su aspetti frivoli.
La storia poteva portare in scena una tematica delicata di cui si parla poco, purtroppo non si è riusciti a realizzare a pieno questo nobile intento perché tutto in It Ends with Us sembra irrealistico persino il discorso finale di Lily a Ryle. La vita purtroppo non è un film!


Avete presente il mondo gotico di Penny Dreadful? Preparatevi perché non avete visto niente. Lasciatevi trascinare dal mio elegante cinismo…ne vale la pena. Se da piccola desideravo ricevere il bacio del vero amore come le principesse, con gli anni il crime si impossessa di me e capisco che dare la caccia ai cattivi è più divertente del vissero felici e contenti. Nonostante ciò, resto sempre una romanticona, infatti amo i period-drama. Da sempre ho evitato le soap spagnole ma alle Dizi turche non sono riuscita a resistere