In Silenzio (titolo originale El Silencio) è un thriller psicologico di produzione spagnola, disponibile su Netflix dal 19 maggio. Il ruolo del protagonista è affidato ad Arón Piper già noto per Élite e Il caos dopo di te.
Let’s stream the trailer.
“Dopo aver ucciso i suoi genitori, non ha aperto bocca” (Tagline della serie)
Sergio è stato in galera per aver ucciso i genitori gettandoli dal balcone.
Per questo motivo è balzato sulle pagine di cronaca nera come “l’assassino del balcone”.
Non si capiscono le motivazioni del gesto, nella scena iniziale vediamo solo il giovane che abbraccia la sorellina dicendole:
“Noa, è tutto finito”
Null’altro ci è dato sapere perché dal momento dell’omicidio il ragazzo decide di non parlare più.
Passano sette anni…
Sergio ottiene la liberazione anticipata per il suo impegno nei lavori socialmente utili svolti durante il periodo detentivo.
Sergio può tornare nella casa dei suoi genitori, da lui ereditata nonostante il crimine.
Ciò che lui non sa è che la psicologa criminale Ana Dussuel ha fatto installare delle videocamere nell’appartamento.
Inizia così un’indagine parallela per vedere se e come Sergio si stia reintegrando nella società.
È davvero uno psicopatico che ha ucciso i genitori a sangue freddo o è lui stesso una vittima?
In Silenzio rompe gli schemi delle serie spagnole che ci siamo abituati a vedere finora.
Ha uno stile molto più asciutto e toni cupi, sofferenti quasi ipnotici.
Arón Piper si conferma un interprete di spessore, ottima promessa del panorama attoriale contemporaneo.
Una storia che ci mostra che nulla è davvero come sembra.
Perché la verità “vera” può essere ben peggiore di quella che crediamo di sapere.
Magari in alcune scene c’è stata una punta un po’ esagerata di voyeurismo, ma vabbè.
Nel complesso è un’ottima miniserie.
Amo viaggiare nella bipolarità di horror e thriller e vi accompagnerò in un tour internazionale … da PAURA! Ogni tanto mi immergo in un fresco bagno di trash grazie alle serie turche. Cercate di capirmi… un po’ di refrigerio serve a tutti. A colazione niente dolci, meglio un toast … e non menzionate il Natale… il Grinch che è in me inizia a dibattersi come uno scarafaggio colpito dal Baygon