A ridosso del Natale la piattaforma Netflix ci ha regalato i nuovi episodi della seconda stagione di Emily in Paris, creata da Darren Star, papà di Sex and the City, con protagonista Lily Collins.
![Emily in Paris 1](https://www.intothestream.blog/wp-content/uploads/2021/12/emily-in-paris-2-temporada-Copia.jpg)
La serie riprende da dove era terminata con un dilemma morale che pende sulla testa di Emily: “Sono innamorata di Gabriel ex della mia amica Camille? Come le dico che siamo andati a letto insieme?”
Camille scoprirà da sola il tradimento grazie a una padella e se all’inizio mi dispiacevo per lei, poi si è rivelata una falsa bugiarda peggio della sua “amica”.
Gabriel, l’affascinante chef, dice di provare qualcosa per Emily ma lei gli farà credere che non potrà esserci niente tra loro e l’uomo distrutto dal dolore ritornerà con la ex.
![Emily in Paris 2](https://www.intothestream.blog/wp-content/uploads/2021/12/emily-2-960x540.jpg)
Emily continua a combinare disastri non solo dal punto di vista sentimentale ma anche lavorativo: rispetto alla prima stagione è più fastidiosa e pedante e i suoi outfit che prima adoravo, ora risultano spesso eccessivi e cacofonici.
Lily Collins con il suo dolce sorriso non è riuscita a regalarmi quella magia che in passato mi aveva fatto apprezzare la sua Emily.
Abbiamo sempre come sfondo una Parigi troppo finta e patinata.
Non siamo in una cartolina o fiaba della Disney, quindi preferisco vedere la “città dell’amore” non solo con gli occhi di Emily, ma anche con quelli del cinico inglese Alfie (nuovo interesse amoroso dell’eterna sognatrice americana), che spesso la riporta alla realtà visto che sembra vivere su una nuvola fatta di zucchero e macarons.
I triangoli o quadrati amorosi sono noiosi e non portano nulla di eccitante alla storia.
Credo di essere l’unica che apprezza la coppia Alfie/Emily e non Gabriel/Emily (sembra di essere tornati ai tempi di: team Edward o Jacob? Che incubo).
![Emily in Paris 3](https://www.intothestream.blog/wp-content/uploads/2021/12/emily-3-960x540.jpg)
I due personaggi degni di nota nella serie sono: Sylvie (Philippine Leroy-Beaulieu) e Mindy (Ashley Park) finalmente si dà il giusto spazio alle due donne e, soprattutto, gli sceneggiatori si sono ricordati che nel cast c’è la bravissima Kate Walsh arrivata a Parigi per portare scompiglio (un po’ di brio finalmente).
Ovviamente, anche questa volta i cliché sui francesi e gli americani abbondano.
Nel weekend noi europei non lavoriamo quindi per gli americani siamo dei fannulloni e pensiamo solo a fare l’amore, preferibilmente ménage à trois …invece l’America è la patria dei puritani stacanovisti…scusate sto finendo di ridere (non capisco come si può essere così superficiali).
Tutte le battutine che si ripetono nel corso degli episodi alla fine stancano.
Per esempio, in Francia non si usano i condizionatori molto meglio sentire i cambi stagionali.
Inoltre, Parigi è vista come l’unica città dove le coppie si fidanzano, potrei continuare all’infinito con questo mucchio di stereotipi.
![Emily in Paris 4](https://www.intothestream.blog/wp-content/uploads/2021/12/emily-4-960x487.jpeg)
Se volete guardare una serie leggera, tranquilli, troverete frivolezze a volontà.
Purtroppo, ho visto solo situazioni noiose e fastidiose…se ci sarà una terza stagione, spero che la storia migliori, altrimenti Adieu Emily!
![](https://www.intothestream.blog/wp-content/uploads/2021/11/Voto-2.5su5.png)
![](https://www.intothestream.blog/wp-content/uploads/2021/11/penny-dreadful-2-150x150.webp)
Avete presente il mondo gotico di Penny Dreadful? Preparatevi perché non avete visto niente. Lasciatevi trascinare dal mio elegante cinismo…ne vale la pena. Se da piccola desideravo ricevere il bacio del vero amore come le principesse, con gli anni il crime si impossessa di me e capisco che dare la caccia ai cattivi è più divertente del vissero felici e contenti. Nonostante ciò, resto sempre una romanticona, infatti amo i period-drama. Da sempre ho evitato le soap spagnole ma alle Dizi turche non sono riuscita a resistere