Doggy Style, diretto da Josh Greenbaum, è un film divertente ma che nasconde un lato profondo, uscito il 14 settembre al cinema.
Racconta la storia di Reggie, un Border Terrier ottimista e positivo, che viene abbandonato dal suo snaturato e insulso padrone Doug (Will Forte). Il povero cagnolino crede che sia un gioco e non pensa che il suo amato umano possa mai fare una cosa del genere… e perché mai avrebbe dovuto dato che lo chiama Brutto muso di merda?
Infatti per Reggie quello è il suo nome e in quel modo si presenta quando incontra Bug, un Boston Terrier randagio, rozzo, pazzo, con una bella parlantina, che ama la sua libertà e non si fida più degli uomini, che gli insegna a vivere per strada e le regole per essere un buon randagio:
- Se vuoi qualcosa ci pisci sopra ed è tua.
- Puoi ingropparti tutto quello che ti pare… compresi divani, gnomi, statue del giardino, ecc.
- Tu sei completamente solo, puoi fare tutto quello che ti pare… questa è la più importante. Ricordatela perché poi alla fine… non ve lo dico.
Bug gli fa anche capire che Doug è una persona orribile e lo ha abbandonato di proposito.
Reggie decide di vendicarsi tornando a casa per mordergli il suo giocattolo preferito… il suo pene. Lo aiuterà uno sgangherato ma fantastico gruppo di cani deluso degli esseri umani: Bug ovviamente, la brillante e tosta Pastore Australiano Maggie, che è stata sostituita con un cucciolo dalla sua padrona, l’ansioso e gentile alano Hunter, un poliziotto mancato stanco del suo impiego come animale da supporto emotivo… con un GROSSO attributo.
Nel loro viaggio verso il riscatto per tutti gli animali che sono trattati male dagli umani ne combineranno di tutti colori tra orge, funghi allucinogeni, sgroppate in libertà, complotti della cacca per farci la cioccolata (secondo loro è per questo che non possono mangiarla) e strani incontri.
In questo percorso ci saranno anche catarsi e cambiamento, amicizia vera, senso dell’amore puro spiegato dai cani che rifiutano ogni sovrastruttura mostrandosi per ciò che sono (e noi dovremmo imparare da loro).
Il linguaggio è libero, non c’è censura dalla volgarità (è un V.M. 14) e il trash regna sovrano. Ma in mezzo alla divertente stupidità, troviamo anche dei messaggi seri: si parla di abbandono, di solitudine, di maltrattamenti, di relazioni malate.
Doggy Style è spassoso da guardare, ma grazie ai temi trattati ti rendi conto che certe azioni che a volte l’uomo compie sono proprio sbagliate.
La resa dei conti con Doug sarà fantastica e molto molto soddisfacente con il sottofondo di Wrecking Ball di Miley Cyrus.
Le parole di Reggie ci ricordano che le relazioni migliori sono quelle difficili, bisogna impegnarsi a fondo, bisogna avere coraggio, bisogna sempre ricordare che il vero amore non è mai facile.
Ed è quello che fanno questi quattro cani che lottano per aggiustare le loro vite senza neanche esserne consapevoli.
Consiglio di vedere questa favola per adulti, scurrile sì, ma che ti fa credere nella giustizia divina e amare ancora di più gli animali e il loro cuore grande.
P.S.: non capisco il vizio che c’è in Italia di stravolgere i titoli originali cambiandoli completamente. Doggy Style in America è… Strays, ovvero Randagi… stessa cosa, no?
Prediligo i fantasy e gli storici ma non disdegno ogni tanto zampettare tra thriller e polizieschi. Sono molto timida ma a volte non lo posso nascondere… gote rosse e occhi a cuoricino non mentono. Regalatemi una fontana che sgorga continuamente cioccolato e mi farete molto felice. Mi piacciono anche i libri e lo sport, ma odio gli zombie!