Nello speciale di Natale di Doctor Who abbiamo scoperto e imparato ad apprezzare il nuovo Dottore interpretato da Ncuti Gatwa (Sex education) e la sua compagna Ruby Sunday (Millie Gibson). Dopo lo stratagemma della bigenerazione, questo nuovo alieno libero da tutta l’oscurità dei precedenti è davvero una boccata d’aria fresca, giovane, cool, apparentemente disinibito e incredibilmente fragile. Un bel cambiamento davvero.
Sotto la guida di Russell T Davies, dall’11 maggio il Dottore è finalmente tornato su Disney, è sicuramente tutto diverso, un po’ per rinnovare un prodotto che ormai sapeva di stagnante e molto per cercare di catturare le nuove generazioni. Non sia mai che gli Whovian si estinguano.
Diversamente da tutti i precedenti, lo spiegone sul passato del Dottore, della cabina blu e dei Signori del Tempo avviene subito, senza intoppi. Ruby ci crede, o forse finge, ma che importa, tutto sembra portare verso una leggerezza che ormai non si respirava da tempo.
Il primo episodio di Doctor Who, La stazione spaziale dei bambini, è fresco e spensierato, Ruby e il Dottore atterrano su un’astronave ormai abbandonata dove venivano coltivati bambini per ripopolare i mondi, la stazione ormai in via di distruzione è abitata da tenerissimi pargoli che in passeggini supertecnologici e guidati da una tata interpretata niente di meno che da Golda Rosheuvel, la regina Carlotta di Bridgerton, cercano di combattere il boogieman della situazione. Finale scontato, ma puntata molto molto carina.
Il secondo, Il maestro, ci mostra come sarebbe un mondo senza musica. Ruby sceglie infatti di assistere all’incisione del primo LP dei Beatles. Così i nostri si recano negli anni ’60 ma avranno un’amara sorpresa, la musica è scomparsa, la scintilla che aveva animato i 5 più famosi del mondo non è mai schioccata e il futuro è rovinato. Il villain della situazione è inquietante al punto giusto, a quanto pare il giocattolaio ha avuto una figlia, che guarda caso è letteralmente la musica. Dopo una lunga ed estenuante battaglia/gioco in cui la ragazza è una degna erede del padre, Ruby sarà la chiave per aggiustare le cose.
Due episodi ben costruiti, uno luce e l’altro buio, ma il sole non si è mai spento grazie al Dottore che è l’uomo perfetto, il carisma di Ncuti è indiscutibile, ma è importante anche la sua diversità, inizialmente spiazzante, persino irritante a dire il vero, ma poi travolgente, questo è un Dottore che ride, balla, abbraccia, insomma una figura positiva. Una bella novità.
Sono onesta, non sono proprio convinta, accuso la mancanza di tutti i precedenti, non dei volti, ma del loro carattere, la fine di Gallifray e tutto quello che ne è conseguito, le perdite e le sconfitte avevano creato una figura dalle mille sfaccettature, sempre cupo ma pronto ad aiutare chiunque, e ora è tutto così luminoso che un po’ spaventa, le certezze crollano, siamo all’alba di un nuovo viaggio, pronti a salire su questo vecchio/nuovissimo Tardis? Io ni, ma non mi tiro indietro 😉
Per ora promosso, aspetto di finire la stagione per fare il bilancio definitivo. Intanto vi lascio il trailer dei primi episodi della quattordicesima stagione di Doctor Who:
Che dire di me? Amo più le serie TV dei film, perché? I film durano pochi minuti, i telefilm ti danno la possibilità di conoscere i personaggi fino a considerarli amici. Sono impacciata, sfigata e decisamente il mio angelo custode è partito per Bora Bora e lì è rimasto. Mi piacciono quasi tutti i generi, ultimamente ho scoperto che la Turchia è la terra dei sogni, ma... il primo amore restano gli States. Comunque, nel dubbio, il mio gatto da ottimi consigli su cosa guardare oppure no, animale saggio!