Costanza è la nuova fiction di Rai1 tratta dai libri di Alessia Gazzola su Costanza Macallè, una paleontologa siciliana trasferita a Verona. Questa prima stagione è l’adattamento del primo volume, Questione di Costanza, ed essendo una trilogia, si spera che anche gli altri due prendano vita.
La protagonista, come anticipato, è Costanza (Miriam Dalmazio), una giovane laureata in medicina specializzata in Paleopatologia, cioè studia le malattie del passato attraversi i resti e le ossa (una sorta di Bones insomma). È la mamma single della piccola Flora (Elena Sophia Senise), una bambina “leggermente” fastidiosa. Vivono a Messina, ma, dopo aver vinto un assegno di ricerca di un anno dall’università di Verona, si trasferiscono nella città veneta dove già vive la sorella Antonietta (Eleonora De Luca), Toni per gli amici, una psicologa dalle turbolente vicende amorose finché non incontra un vicino… molto goloso.

Lì c’è anche Marco (Marco Rossetti), un architetto di successo e suo ex amore, conosciuto in un aeroporto mentre suonava il piano… sette anni prima, quasi l’età di Flora. Arrivate voi alla conclusione logica.
Ovviamente le loro strade si incroceranno, dando vita a una sorta di quadrato: lei inizierà a frequentare il collega Ludovico (Lorenzo Cervasio), uno studioso di lingue antiche, e lui è prossimo alle nozze con la sua storica fidanzata Federica (Giulia Arena). C’è però qualcosa di speciale che li lega e non potranno fare a meno di vedersi.
Sul fronte lavoro, incastrando figlia e spasimanti, si troverà a risolvere misteri del passato nascosti all’interno delle ossa. Questa volta deve ricostruire la storia di Selvaggia di Staufen (Bianca Panconi), figlia illegittima di Federico II di Svevia (Kaspar Capparoni), i cui resti sono stati ritrovati nei pressi del Castello di Montorio. Inoltre da questo dipenderà il suo futuro: si sta giocando il posto con la collega Diana (Caterina Shulha), una vera vipera ambiziosa.
Completano la squadra di lavoro il Professor Melchiorre (Franco Castellano), che l’ha fortemente voluta lì e che secondo me nasconde qualcosa, e il marito della serpe Anselmo (Davide Iacopini), un povero fesso.

Ho letto i libri della Allevi e devo dire che Costanza è abbastanza fedele. In realtà le protagoniste sono due, la paleopatologa del presente piena di dubbi sul padre di sua figlia e la ragazza vissuta otto secoli prima di lei che ha amato nonostante sia nata in un’epoca in cui alle donne non era permesso praticamente nulla e con la quale Costanza sente un forte legame.
Non è una ricercatrice fredda e distaccata, anzi è divertente, brillante ricca di immaginazione e piena d’amore sia verso la figlia che nel suo lavoro. Vuole a tutti i costi dar voce alle ossa, raccontare le storie che nascondono, riportare alla luce vite dimenticate lasciandosi coinvolgere fino in fondo.

Nonostante Marco sia un fedifrago impenitente, si rivela essere un padre molto attento e premuroso.
La serie fonde in un mix leggero commedia romantica contemporanea, period drama e mistery. Attraverso i flashback vediamo sia quello che è successo tra Costanza e Marco sia le vicende di Selvaggia.
La storia è avvincente e il puzzle si compone pezzo dopo pezzo portando il passato a vivere nel presente. La fiction intrattiene in modo dolce e leggero anche se si affrontano argomenti seri. Tra ritardi cronici, caos tra cui fare ordine e colpi di scena inaspettati, le nostre eroine avranno giustizia… O quasi. Il finale infatti è molto aperto lasciando alcune storyline in sospeso.
Piccola curiosità su come è nata direttamente dalle parole di Alessia Gazzola prima di lasciarci:
“L’idea di Costanza è nata mentre guardavo un TgR del Veneto, c’era un servizio di un team di paleopatologi che erano giunti a Verona per degli studi. C’è un’indagine storica e una medica. Con la paleopatologia si possono scoprire cose interessanti; fatti realmente avvenuti si mischiano a quelli immaginati dalla fantasia”.


Prediligo i fantasy e gli storici ma non disdegno ogni tanto zampettare tra thriller e polizieschi. Sono molto timida ma a volte non lo posso nascondere… gote rosse e occhi a cuoricino non mentono. Regalatemi una fontana che sgorga continuamente cioccolato e mi farete molto felice. Mi piacciono anche i libri e lo sport, ma odio gli zombie!