Baby Reindeer è una miniserie Netflix che in sette episodi racconta la storia vera di Richard Gadd che è anche lo sceneggiatore e il protagonista.
Tratta argomenti delicati come lo stalking, abusi sessuali e l’identità di genere e lo fa in maniera cruda e sincera senza patinature o fronzoli.
Una volta iniziata è impossibile non lasciarsi coinvolgere dalla storia vissuta e scritta da Richard Gadd.
Siamo abituati a vedere donne vittime di abusi sessuali e stalking, questa volta invece tocca a un uomo, raro ma può succedere.
Donny Dunn (Gadd) è un’aspirante comico scozzese che nella capitale inglese finisce per lavorare in un pub, il suo sogno di far ridere è mera utopia perché le sue gag sono terribili.
Nel locale un giorno si presenta Martha (Jessica Dunning) che non può permettersi neanche una tazza di tè e Donny, che è una persona gentile gliene offre una senza sapere che questa buona azione scatenerà una reazione a catena che lo porterà a denunciare la donna per stalking dopo sei mesi.
Il motivo per cui l’uomo aspetta così tanto per denunciarla ci verrà spiegato nel corso della narrazione permettendoci di scoprire la sua storia. Ciò che Dunn ha subito non si può dimenticare e inevitabilmente lascia una profonda cicatrice nel suo animo. Quello che mi ha lasciato senza parole è stato rendermi conto che proprio Martha sia stata l’unica a capire che lui stava vivendo un dramma interiore.
Donny ha una vita triste, grigia, fatta di traumi proprio come quella di Martha che racconta bugie per non mostrare quanto sia vuota la sua esistenza.
Baby Reindeer ci svela in maniera disturbante cosa succede esattamente quando si è vittime di stalking… solo col tempo Donny si renderà conto della pericolosità della donna, mentre all’inizio prova pena per lei e pensa di poter gestire la situazione e forse aiutarla.
Le interpretazioni di Jessica Dunning e Richard Gadd arricchiscono il racconto regalandoci una serie che è un vero gioiello che non ha paura di narrare una storia così complessa e delicata.
Ho apprezzato la sincerità messa in scena da Richard Gunn nel rappresentare il suo dramma interiore.
Avete presente il mondo gotico di Penny Dreadful? Preparatevi perché non avete visto niente. Lasciatevi trascinare dal mio elegante cinismo…ne vale la pena. Se da piccola desideravo ricevere il bacio del vero amore come le principesse, con gli anni il crime si impossessa di me e capisco che dare la caccia ai cattivi è più divertente del vissero felici e contenti. Nonostante ciò, resto sempre una romanticona, infatti amo i period-drama. Da sempre ho evitato le soap spagnole ma alle Dizi turche non sono riuscita a resistere