Alla luce della cancellazione del franchise, perché non spendere due parole su questa pellicola di Zack Snyder? Quando è stato annunciato che Army of the Dead avrebbe visto il regista di Justice League tornare al sottogenere horror che ha dato il via alla sua carriera, c’era molto su cui sperare e fantasticare. Con la complicità di Netflix, poi, il potenziale era altissimo: una trashata perfetta per passare due ore a cervello spento, che non avrebbe dovuto godere non solo di un prequel, ma anche di una serie animata: la piattaforma streaming aveva deciso infatti di farne un Franchise of the Dead (lol).
Al momento sembra che il progetto sia morto, sepolto e chiaramente non resuscitato, non sappiamo se per merito o colpa dei risultati di Rebel Moon o per altre ragioni, o se sia solo una voce esagerata su qualcosa che ha solo rallentato. Per non sbagliare, intanto vi parlo del film che ha dato origine a tutto.
Army of the Dead è un film brutto.
A fronte di una regia sparaflashante, effetti speciali ottimi e il più classico dei make up da zombie, la trama è inconsistente e si basa quasi del tutto sull’idiozia del genere umano; in pratica, se sei scemo arrivano i morti viventi.
Fin dai primi minuti, chiunque abbia un minimo di attività cerebrale assiste annichilito a un’esplosione di stupidità che precede di ben due ore quella della bomba atomica: i soldati che a seguito di un incidente stradale non si premurano di richiudere immediatamente il “carico” che si è ribaltato, nonostante sappiano della sua importanza, sono la prima di una serie di follie che hanno portato le mie sopracciglia in un sollevamento iperbolico dalla faccia alla schiena.
Dopodiché è tutto in discesa, dalla città circondata da tre strati di container agli sfollati alloggiati nelle tende a mezzo metro dalla recinzione stessa; addirittura, uno di questi funge da passaggio e viene usato tipo porta girevole dai disperati che hanno perso tutto e si avventurano in una Las Vegas caduta alla ricerca delle fortune abbandonate tra le macerie.
C’è azione, c’è gore e muore un sacco di gente, e fin qui va benissimo, poi però ci sono gli zombie Alpha, senzienti, innamorati, strategici e organizzati che ricordano anche troppo “Io sono Leggenda” a un livello che rasenta il plagio.
Il classico gruppo che si divide triplicando il rischio ve lo raccomando proprio, c’è il cattivo che ne fa morire un paio apposta e i due che prima collaborano a fatica e alla fine si salvano vicendevolmente. Poi… beh, abbiamo la regina degli zombie incinta.
L’ho già detto che è un film pessimo? E il capo dei morti ha il mantello!
Il mio biglietto da visita sono grandi occhi cerulei e un sorriso affettuoso, caratteristiche perfette per mascherare umorismo triviale e un sarcasmo che altrimenti mi metterebbe in guai seri.
Mi piacciono i dinosauri, gli zombie e il formaggio; sono sempre alla ricerca di qualcosa di nuovo, ma adoro anche rivedere i classici della mia infanzia.
E il formaggio.