Arf è un film d’animazione italiano diretto da Simona Cornacchia e Anna Russo, tratto dal romanzo di quest’ultima: Il baffo del dittatore.
Racconta la storia di Arf, un neonato che a causa della guerra ha perso i genitori. Rimasto solo al mondo viene salvato da Bianca, la bellissima cagnolona di famiglia. Il bambino viene cresciuto dalla sua amica a quattro zampe e da un branco di altri cani randagi sulla collina ai margini della città devastata dalle bombe.

Arf non è in grado di parlare, ma solo di abbaiare. Si crede in tutto e per tutto un cane, e gli altri animali lo considerano uno di loro. Purtroppo la guerra arriva perfino laggiù nelle vesti di terribili soldati che portano il piccolo in un campo di prigionia dove i detenuti hanno divise a righe… non vi ricordano niente?
Arf ignora cosa sia la cattiveria umana e, anche se si trova in luogo di distruzione, sorride sempre e stringe amicizia con altri bambini che cercano di insegnargli a parlare, iniziando dalla parola mamma. Arf genererà quel caos buono che arriverà a coinvolgere anche il Dittatore con i baffi.

Nel frattempo la sua mamma Bianca non si arrende e cerca con tutte le sue forze di raggiungerlo fiutando le sue tracce. È una favola, quindi vi lascio immaginare come finirà.
Quello che emerge più forte di tutto è il potere della gentilezza, anche di un piccolo gesto, che sia un sorriso, una carezza, un abbraccio, condividere il cibo o salvare un fiore solitario che cresce nel cemento in un luogo di morte e distruzione.
Tutta la struttura del film è come il suo protagonista che non parla, ma nel suo arf racchiude un mondo intero. Per questo i dialoghi sono ridotti al minimo, ma le immagini arrivano dritte al cuore mostrando tutta la forza del loro messaggio: i bambini, in ogni guerra, sono le vittime più innocenti. Non c’è nessuno spiegone e la rappresentazione è delicata, leggera e spiritosa nonostante i temi siano molto pesanti, non solo le conseguenze di un conflitto ma anche l’amore incondizionato che possono dare gli animali, l’accettazione della diversità, il dolore della reclusione, il non riuscirei a comunicare.

Anche i colori sono differenti: vivaci e caldi quando mostrano Arf e Bianca nella natura, grigi e cupi nella città e nel campo. L’immagine è così importante che anche il Dittatore ne cadrà vittima!
I suoni sono marcati nel silenzio, come per esempio il tacco degli stivali dei soldati. Bellissima la canzone dei titoli di coda Pace scritta da Tony Canto e Simone Cristicchi.
Insomma Arf è una pellicola da far guardare a piccoli e grandi, una storia di amicizia, famiglia e di resilienza.


Prediligo i fantasy e gli storici ma non disdegno ogni tanto zampettare tra thriller e polizieschi. Sono molto timida ma a volte non lo posso nascondere… gote rosse e occhi a cuoricino non mentono. Regalatemi una fontana che sgorga continuamente cioccolato e mi farete molto felice. Mi piacciono anche i libri e lo sport, ma odio gli zombie!