Anora, dopo aver trionfato al Festival di Cannes, è il vincitore indiscusso degli Oscar 2025 portandosi a casa la statuetta per Miglior Film, Regia, Sceneggiatura Originale, Montaggio e Attrice Protagonista per Mickey Madison.
Il film diretto da Sean Baker è una perla rara e all’apparenza grezza che ruota intorno alla giovane sex worker Anora che preferisce essere chiamata Ani.
Una sera le viene chiesto di occuparsi di un giovane ragazzo russo perché è l’unica a conoscere la lingua. I due si trovano da subito e, tra feste e alcol il rampollo, figlio di un oligarca russo, le offre quindici mila dollari per trascorrere l’intera settimana con lui.
Durante tutto questo divertimento senza freni, si sposeranno a Las Vegas. Ani crede di essere finalmente arrivata, il suo sogno si è realizzato: può smetterla di intrattenere clienti e danzare per loro, non deve preoccuparsi dell’assistenza sanitaria o altro, finalmente ha una famiglia e le disponibilità economiche per vivere senza paura.
Il suo American Dream durerà una manciata di giorni perché la famiglia di Nikolai le fa capire che non è la donna adatta per loro, lei è solo un piccolo capriccio di un bambino che non sa stare al mondo perché troppo infantile e attaccato ai soldi dei genitori.

Quando si presentano gli scagnozzi del padre per portarli ad annullare il matrimonio lui scappa e lei si ritrova a combattere con le unghie e con i denti per non lasciare quel bamboccio senza palle… il suo lascia passare per una vita migliore.
Questa storia ricorda a tratti Pretty Woman ma se Julia Roberts riesce ad avere la favola con il grande gesto di Richard Gere, Ani resterà delusa dalla realtà che spesso non premia chi viene dal basso, sono sempre i ricchi e potenti a vincere a discapito di chi è considerato inferiore.

Anora è una pellicola che brilla grazie alla sua protagonista, seguiamo ogni suo sguardo, da quello di una donna consapevole del suo corpo a quello più fragile che soccombe alla volontà di persone che le sbattono in faccia il fatto che è una nullità. Nata nelle mediocrità e destinata a restarci. Ma il finale con il pianto liberatorio di una strabiliante Mikey Madison lascia spazio a noi spettatori di sperare che Ani finisca per cambiare la sua vita lottando come ha sempre fatto.


Avete presente il mondo gotico di Penny Dreadful? Preparatevi perché non avete visto niente. Lasciatevi trascinare dal mio elegante cinismo…ne vale la pena. Se da piccola desideravo ricevere il bacio del vero amore come le principesse, con gli anni il crime si impossessa di me e capisco che dare la caccia ai cattivi è più divertente del vissero felici e contenti. Nonostante ciò, resto sempre una romanticona, infatti amo i period-drama. Da sempre ho evitato le soap spagnole ma alle Dizi turche non sono riuscita a resistere